Lettera al Direttore: è democratica la lista nera dei giornalisti fatta da Grillo?

Carissimo Direttore,

 

ho accolto con molta felicità l’arrivo del suo blog nello scenario del web: non è facile trovare un altro sito di così libera e variegata informazione. I temi trattati, a parte la sua sempre puntuale analisi politica, sono i più vari e questo non può che farmi immenso piacere. Ho apprezzato molto anche i contenuti dei suoi articoli: condivido molte delle cose che dice e ritengo lodevole la preparazione sull’argomento, tutt’altro che frequente negli addetti ai lavori, figuriamoci in un giovane come lei. Ho solo un’obiezione che, però, non voglio che sfoci nell’oceano politico perché con esso ha ben poco da spartire: ho letto il suo articolo nel quale attacca con molta ferocia e altrettanto fervore la lista dei “Giornalisti del Giorno” presente sul blog di Beppe Grillo e non condivido minimamente la sua critica a quella che reputo un’ottima rubrica. Siamo tutti per la libertà di opinione ma questo non ci può impedire di comunicare ai lettori quali “giornalisti” (mi perdoni il virgolettato) sprecano il loro tempo e la loro forza mediatica a calunniare Grillo, il MoVimento 5 Stelle e tutti noi elettori.

Cordiali saluti

Massimo Affelati

 

Caro Affelati,

 

la ringrazio innanzitutto per i suoi complimenti al nostro blog: sarà nostro dovere e nostra premura continuare su questa linea di libera informazione e giornalismo di qualità. Per quanto riguarda la sua obiezione, confermo quanto detto nell’articolo in questione e uso queste righe per spiegarmi un po’ meglio, semmai fosse necessario. Siamo d’accordo che molte delle opinioni che hanno portato all’inserimento dei loro autori in questa famigerata “lista nera” non siano altro che calunnie, ci auguriamo dette in buona fede. Quello che sindaco è che questi giornalisti siano stati letteralmente messi alla gogna a causa delle proprie opinioni: essere per la libertà di opinione significa accettare anche le calunnie per poi rispondere portando eventualmente prove a proprio sostegno. La lista dei “giornalisti del giorno” non potrebbe essere più diversa: prendo ad esempio il post del 13 giugno dedicato a Gad Lerner in cui si cita unicamente un intervento del giornalista lasciandolo in balia dei commenti dei lettori. Apro una piccola parentesi: quello di cui parlo è un virgolettato, quello per cui lei si scusa no. Chiusa parentesi. Altre volte, come con Marta Serafini de Il Corriere (25 giugno), c’è anche una parte di commento alle citazioni ma senza alcuna prova di veridicità, lasciando Serafini (o chi per essa) preda degli utenti. Questo non è un modo per criticare dei giornalisti che, secondo il M5S, non fanno il loro lavoro e non è neppure un modo per rispondere a delle calunnie (non sempre inequivocabilmente tali), si tratta solo di uno stratagemma per sputtanare (mi perdoni la caduta di stile) una persona senza equo processo. E questo non fa parte di un agire democratico.

Distinti saluti

Tito G. Borsa

direttore.lavocechestecca@gmail.com