Gotti, il padrino più famoso d’America
Nelle ultime settimane in televisione è apparsa la pubblicità del film «Gotti, il primo padrino», in cui il protagonista è interpretato da John Travolta. Probabilmente molti sono venuti a conoscenza di questo personaggio soltanto imbattendosi nel trailer. Chi è, dunque, John Gotti?
Nacque nel 1940 in Provincia di Napoli nel comune di San Giuseppe Saviano. Si trasferì con la famiglia all’età di 12 anni in America, a Brooklyn. Finì in carcere per la prima volta in seguito a un furto di un autocarro, per il quale scontò una condanna di 3 anni nel carcere di Lewisburg. Con il passare degli anni riuscì a salire la scala gerarchica della famiglia Gambino e, allo stesso tempo, seppur commettesse molti crimini, le forze dell’ordine non riuscirono a inchiodarlo a causa delle pochissime prove raccolte contro di lui.
Andando contro le regole della famiglia fu sorpreso a rubare eroina con la sua banda, ciò comportò uno scontro a fuoco tra il padrino della famiglia Gambino, Big Paul Castellano, e John Gotti. Fu quest ultimo, però, a venirne fuori con l’arma in pugno, mentre Paul Castellano rimase sul sedile del passeggero con il corpo crivellato di proiettili. Quella sera Castellano cenò al suo ristorante preferito per l’ultima volta.
In seguito alla morte di Castellano e alla carriera ormai riconosciuta dagli affiliati, Gotti divenne il nuovo padrino della famiglia Gambino nel 1985. Puntava a gestire New York prevalentemente attraverso il gioco d’azzardo.
Il 18 Marzo 1980 Frank Gotti, il figlio, rimase ucciso in un incidente. L’auto di John favara lo investì mentre lui si trovava in sella alla sua bici. Le indagini della polizia non portarono a nulla di concreto, così Gotti decise di farsi giustizia da solo. Favar fu rapito il 28 Luglio 1980, in seguito fu ucciso e sciolto nell’acido. Questo fu uno solo dei 13 omicidi di Gotti, il quale dovette affrontare numerosi processi, me ne venne fuori sempre indenne, tanto che fu soprannominato «Don di Teflon», lo stesso materiale delle pentole antiaderenti. All’uscita di un tribunale la figlia dichiarò «Mio padre è l’ultimo dei mohicani, non ne fanno più come lui».
Tuttavia, non fu dello stesso avviso il 2 Aprile 1992 quando fu condannato, grazie ai testimoni di giustizia, in seguito all’arresto dell’11 Dicembre 1990 per diversi capi d’accusa: ricatto; evasione fiscale; intralcio alla giustizia; furto; istigazione al suicidio; gioco d’azzardo illegale; estorsione; usura e 13 omicidi. Per lui fu sentenziato l’ergastolo e rimase in carcere fino al giorno della sua morte, causata da un cancro alla gola, il 10 Giugno 2002.
«Dopo la morte fu portato a New York su un jet privato. Fu vestito con un completo blu e messo in uno scrigno di bronzo per due notti di veglia al Papavero Funeral Home. Dalla Papavero Home fino al cimitero S.John fu accompagnato da 22 limousine ricoperte di fiori, cavalli e carte da gioco, 19 camioncini e centinaia di auto private. Fu attraversato tutto il quartiere del queens per giungere al portone del cimitero, nel quale erano stati già sepolti 23 padrini, tra cui Carlo Gambino e Lucky Luciano».
John Gotti, nei suoi periodi di libertà, a differenza di Gambino, non amava restare nascosto nell’ombra, anzi preferiva sfoggiare il suo sfarzo camminando per le strade per poi essere ripreso dalle telecamere. Basta vedere le immagini del suo funerale per constatare che fu il padrino più popolare in America, tanto che al funerale molte persone alzavano cartelli con scritto «John Gotti forever», oppure cantavano «We love you John».
Nato a Padova il 30 Aprile 1997, dove vive.
Ha studiato presso l’Istituto Tecnico per Geometri Belzoni.
Ha frequentando l’Istituto Tecnico Superiore per il Risparmio Energetico ITS-RED Academy
Attualmente lavora come Geometra, esperto in rilievi topografici compiuti con droni e laser scanner.
Di mio padre e di tutti gli altri uomini onesti, buoni e operosi che hanno popolato il mondo durante il 1900 non esistono ritratti né biografie su Wikipedia o ricostruzioni cinematografiche di una vita che è stata lontana dalla volgarità e molto più ricca dell’avventura della bellezza e dell’ amore.
C’è altro da dire? I Gotti e i Gambino, in fondo, sono ancora tra noi, dono avvelenato dell’America che vinse la guerra..
i vip della mafia criminale