Il governo si ricorda dei giovani solo con il bonus
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha stanziato un nuovo bonus da 500 euro da destinare ai giovani che compiranno la maggiore età nel 2016, da spendere in biglietti per le entrate nei musei, nei cinema, nei teatri, per l’acquisto di libri cartacei e digitali.
Un’ottima idea, sono pur sempre soldi in tasca, finalmente qualcosa di buono per i nostri giovani; è questo ciò che dice la pancia degli italiani, ma non è affatto ciò che vede l’occhio più scettico.
Le pesanti limitazioni dovute agli investimenti governativi che ostruiscono l’insegnamento superiore e le tasse universitarie che si appesantiscono sembrano costituire l’identikit di un’opera statale completamente disinteressata all’obbligo di istruire i giovani per prepararli a ciò che li aspetta una volta entrati a far parte del mondo adulto, mostrandosi ai ragazzi come una gigantesca figura genitoriale trascurante, che sembra non curarsi affatto dei bisogni e delle necessità dei figli, i quali si mostrano così agli occhi del mondo falsamente autonomi ma, nel profondo, sono veramente insicuri. E quale miglior soluzione sembra palesarsi, agli occhi di un genitore negligente, se non qualcosa che materialmente può riuscire a colmare, almeno in parte, il vuoto lasciato dalle sue passate dimenticanze? Il sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman, in collaborazione con l’editore italiano Riccardo Mazzeo, parla di questa necessità di «colmare i vuoti» in un suo saggio intitolato Conversazioni sull’educazione, in cui leggiamo una nota di amara ironia nel descrivere ciò che, tristemente, accade anche con il bonus ai diciottenni: «I mercati dei consumatori non risolveranno per noi questi dilemmi, figuriamoci se potrebbero pensare di toglierli di mezzo. Ma essi possono, e sono ansiosi di, aiutarci ad alleviare, perfino a sopprimere, i nostri rimorsi di coscienza. Lo fanno attraverso i preziosi, eccitanti doni in offerta, che si possono trovare nei negozi o in internet, affinché possiamo acquistarli e usarli per rallegrare le persone, fosse anche solo per un breve momento».
A parole veramente spicciole, questi 500 euro appaiono come una sorta di contentino utile a placare il malcontento giovanile sempre più diffuso, un po’ di zucchero per indorare una pillola che si farà sempre più amara.
Emanuela, 19
Studentessa, attrice, ama l’arte in tutte le sue forme. Filantropa e amante dei gatti, sogna di fare dell’arte della scrittura la sua professione.