Governo Conte: un attacco preventivo
In Italia la situazione continua a essere grave, ma non seria. Ci riferiamo al governo Conte? Assolutamente no, bensì all’opposizione (o presunta tale) che dal 4 marzo rema contro qualunque alternativa, rendendo il Salvimaio l’unica scelta possibile per avere un governo espressione della maggioranza degli elettori. Poteva esserci un esecutivo 5 Stelle e Pd, ma sappiamo bene come è andata.
La situazione, dicevamo, è grave non perché arriverà l’Apocalisse, ma perché non ci sarà un’opposizione né politica né giornalistica: la stampa e il Pd stanno mostrando di non essere capaci di controllare la maggioranza politica in parlamento, perdendo tempo a parlare del nulla o, nel caso dei dem, ad autodistruggersi. Bill Emmott, su La Stampa del 2 giugno, vaticina addirittura che in Italia c’è una «crisi che inquieta le democrazie», mentre Libero il 31 maggio afferma che «sono impazziti tutti quanti». La verità è che il governo Conte è appena entrato nei giochi e qualcuno, anziché analizzare la situazione e con l’occasione anche se stesso, pretende di avere la sfera di cristallo e sapere che cosa accadrà.
Chi scrive, ovviamente, si augura per l’Italia che il neonato esecutivo abbia la panacea come asso nella manica, ma sta comunque tranquillo: con un’opposizione seria, una stampa watchdog e un Capo dello Stato di carattere, ci sono tutti i contrappesi per evitare un disastro cosmico. Ecco, almeno due di questi ingredienti latitano: il Pd si aggrappa ai giochi di parole («sfascisti!») e all’immotivato sarcasmo di Renzi al Senato, mentre i giornali tendono a parlare di Giuseppe Conte come il capo di una banda che – per ignoti motivi – vorrebbe distruggere un paese. La verità è che forse il nuovo governo è una manica di incapaci ma non lo sa nessuno, quindi il dovere di tutti è quello di giudicare e analizzare il suo operato giorno dopo giorno, senza preconcetti (soprattutto per quanto riguarda l’informazione).
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia