Grandi opere: M5S dice di no a prescindere o gli altri di sì a priori?
Viene imputata al M5S, da svariati anni e soprattutto ora che è al governo, una mancata volontà di realizzare le grandi opere. «I grillini vogliono la decrescita felice, ma sarà solo una decrescita infelice e che costerà cara al nostro paese», ripetono molti esponenti del PD da anni. Anche Forza Italia e Lega sono pressoché sulla stessa posizione e su questo fronte si è formato un blocco unico che, forte dei numeri in Parlamento, si propone di dare il via libera al TAV spaccando gli alleati di governo. Ma è vero che i pentastellati sono contro, a prescindere, le grandi opere?
Se è certo che il M5S dice di no al Passante di Genova, alla Pedemontana Lombarda, al MOSE e ha dato il via libera alla TAP nonostante la contrarietà, è anche vero che si dice disponibile ad iniziare quelle che secondo loro sono grandi opere più strategiche per la vita dei cittadini; proprio su questo tema si sono scagliati Di Battista e Di Maio, prima in un video in stazione a Pescara, dove criticano i lunghi tempi di percorrenza fra Pescara e Roma; in seguito, si sono detti disponibili a realizzare grandi opere che rendano il trasporto pendolari più veloce. Su un post di facebook Alessandro Di Battista ha scritto:
«Noi diciamo:
SÌ all’alta velocità Roma-Pescara
SÌ all’alta velocità Roma-Matera
SÌ all’alta velocità Palermo-Catania
Sì ad una ferrovia Roma-Viterbo decente
Sì ad investire nei porti di Genova e Trieste
Sì all’Asti-Cuneo
Sì ad una linea di metropolitana in più a Torino
Poi diciamo NO ad un buco inutile per portare merci a Lione quando una linea da rinforzare già esiste. Questo perché abbiamo a cuore i cittadini, i pendolari, i soldi degli italiani, gli imprenditori».
In merito alla questione grandi opere, si era già espresso Di Maio che, facendo leva sul suo ruolo come Ministro dello sviluppo economico, ha come progetto quello di realizzare la linea 5G in tutta Italia. Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi ha fatto sapere che: «L’impianto dello stadio si farà, i proponenti se vogliono potranno aprire i cantieri già entro l’anno. È un progetto che porterà un miliardo di investimenti per la nostra città». Pure in questo caso, non c’è un’opposizione preconcetta da parte del Movimento, ma si è aspettata la relazione del politecnico di Torino per dare il via libera alla costruzione dello stadio. La differenza rispetto al passato è che, prima di procedere, si fanno accurati studi come quello costi-benefici sulla TAV, come avviene o dovrebbe avvenire in qualunque paese civile.
Insomma, piuttosto che essere il 5 stelle a dire di no a tutto, sembrano essere le altre forze politiche a dire di sì a prescindere a qualsiasi progetto. Perché? Sono forse tutte opere strategiche per il Paese? Abbiamo risorse illimitate per fare tutto? Lo slogan «Sì alle grandi opere», se ci pensiamo, non significa nulla, ha esattamente lo stesso valore di dire no a prescindere su tutto e potenzialmente è molto più dannoso, perché ogni infrastruttura di questo genere costa svariati miliardi di euro che potrebbero andare alla sanità, alla scuola ai trasporti pubblici.
Sono Emanuele, classe ’95, studente di Filosofia, appassionato lettore sia di libri che di articoli di giornale trattanti attualità e politica.