I cavalli si riconoscono allo specchio?
I cavalli sono considerati animali intelligenti. Ma fino a che punto? Un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa ha utilizzato uno dei test più conosciuti per stimare l’intelligenza animale, il cosiddetto test dello specchio, chiedendosi se i cavalli si riconoscono quando fissano il proprio riflesso. Questa prova è stata escogitata negli anni settanta da etologi e studiosi di animali per stabilire se alcuni animali si riconoscono mentre si guardano allo specchio, dimostrando così consapevolezza di sé. Consiste nel fare un segno sul muso o sul corpo dell’animale, visibile solo grazie a uno specchio, e mettergli a disposizione una superficie riflettente. Se l’animale si accorge del segno, e magari cerca di rimuoverlo in qualche modo, significa che ‘ha notato’ un cambiamento sul suo corpo, si è cioè riconosciuto diverso da come era prima, e ha capito di trovarsi di fronte al proprio riflesso.
I ricercatori dell’Università di Pisa, guidati da Elisabetta Palagi, studiosa di cognizione animale, hanno scelto come candidati al test proprio i cavalli perché da 6000 anni condividono la storia dell’uomo e molti altri studi hanno evidenziato da parte loro una particolare intelligenza. Secondo studi recenti, questi animali riescono a memorizzare concetti e categorie, a integrare i diversi sensi per distinguere i loro simili e gli esseri umani, oltre a riconoscerne le espressioni facciali e le emozioni.
All’esperimento, descritto nell’articolo pubblicato su Plus One, hanno partecipato quattro cavalli ospitati all’italian horse protection center, centro di recupero per gli animali maltrattati o sequestrati, di Montaione, in provincia di Firenze. Ai cavalli è stata dipinta un X, in blu e poi in giallo sulla guancia destra o sinistra, e per controllo, in modo che la sola sensazione di essere toccati non influisse sull’esperimento, segnata con del semplice gel da ecografia trasparente. Quando si sono trovati di fronte allo specchio, che era stato montato in un recinto disegnato apposta, tre degli animali si sono soffermati di fronte allo specchio più a lungo proprio quando avevano la guancia segnata in colore, strofinandosi poi alla staccionata più di quando avevano solo il gel trasparente. Inoltre, dopo aver esplorato la loro immagine riflessa, i cavalli hanno guardato dietro lo specchio, come a voler verificare l’assenza o la presenza di un altro individuo.
Sembrerebbero indizi convincenti del fatto che gli animali si siano accorti che c’era qualcosa di insolito, se non proprio che stavano osservando il loro riflesso, ma secondo i ricercatori è ancora insufficiente per dichiarare ufficialmente che i cavalli si riconoscono allo specchio, così come lo è per escludere che sono in grado di farlo. “La frustrazione per non riuscire a rimuovere il segno colorato potrebbe aver fatto perdere la motivazione agli animali, nonostante questo possa essere perfettamente percepito come presente sul proprio corpo”, ha spiegato Paolo Baragli, uno degli autori dello studio, che all’etologia del cavallo ha appena dedicato un libro, Cavalli allo specchio.
Per sciogliere le riserve servono altri dati, che il gruppo ha già cominciato a raccogliere e sta esaminando. Per ora, oltre alle grandi scimmie antropomorfe si considera che solo elefanti, orche, delfini, gazze abbiano superato qualche versione del test. L’anno scorso, un gruppo di ricerca aveva riportato il caso delle mante, prime tra i pesci, apparentemente, a riuscirci. Non tutti gli esperti concordano sulla validità e la rilevanza del test dello specchio per dimostrare consapevolezza di sé. I gorilla, ritenuti molto intelligenti, non l’hanno superato, forse perché guardare allo specchio un altro individuo è per loro un comportamento legato all’aggressione. Il problema, affermano gli esperti, è proprio che il test andrebbe adattato alle diverse specie, perché non è detto che tutte, anche ammesso che si riconoscano, esibiscano comportamenti che lo dimostrino esplicitamente, come cercare di cancellare la marcatura strofinandosi a terra.
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