La cieca ideologia uccide

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La cieca ideologia uccide. Una frase ad effetto per spiegare un fenomeno che continua a perpetrarsi da quando esistono le fazioni politiche: stiamo parlando dell’appoggio incondizionato verso questo o quel partito. A riprova di questo abbiamo lanciato ieri un sondaggio a cui hanno risposto circa 250 persone: alla domanda «Se il leader del partito che hai votato fa delle scelte contrarie alla tua etica, tu continui ad appoggiarlo?» il 65% ha risposto sì, il 35% no. Cioè, in altre parole, se – tanto per fare un esempio concreto – Tizio vince le elezioni con un programma di sinistra e poi, arrivato al potere, si fa portatore di una politica dichiaratamente di destra, quel 65% di lettori continuerebbe ad appoggiarlo. Questo è il trionfo del conformismo, e la morte di ogni coscienza individuale, civica e politica. Ci chiediamo spesso perché Renzi continui ad avere il 35% dei votanti dalla sua parte: è il leader del Pd – che per molti è l’unico partito di sinistra – e quindi bisogna appoggiarlo a prescindere da quello che fa (o, nel caso suo, non fa). Idem per il Movimento 5 Stelle: la cosiddetta «base» dovrebbe prendere le distanze dalle cazzate di Grillo come il «Premio stercorario» vinto da Giuliano Ferrara e fra i cui candidati figurava anche il sottoscritto; oppure il fotomontaggio con Renzi alla guida di un aereo Germanwings, questi sono solo due esempi emblematici. Il problema è che l’uomo, soprattutto se fragile e non in possesso delle conoscenze necessarie a capire la politica, ha bisogno di credere ciecamente in qualcosa; sarebbe meglio però affidarsi interamente a Dio, almeno lui non fa il contrario di ciò che afferma.