Il turista in vacanza

Mai come quest’anno il richiamo del turismo è stato così forte, tanto da raggiungere in questi primi mesi dell’anno delle cifre record. Grazie all’avvento di numerose piattaforme sul web, il turista ha cambiato le sue abitudini virando sull’acquisto di pacchetti online a prezzi vantaggiosi. L’Italia ha fatto registrare degli introiti interessanti piazzandosi ai primi posti del turismo mondiale digitale.

L’annus horribilis 2020 sembra ormai un ricordo stinto e in questi ultimi due anni il turismo ha saputo rimodellarsi, superando gli ostacoli green pass e pandemia.

Nonostante i numeri incoraggianti della ripresa, c’è un dato in controtendenza che è stato da sempre il tallone d’Achille del turismo. Stiamo parlando degli sprechi alimentari nelle catene alberghiere. Le percentuali sullo spreco di cibo all’interno di hotel e resort sono diventate un problema rilevante nel contesto turistico e non solo. La sovrappopolazione globale e gli sprechi delle industrie alimentari non sono solo i principali artefici di questo disastro ecologico. Il nemico numero uno è lui: il turista in vacanza.

Ci siamo passati tutti, inutile negarlo. Si inizia con una colazione da re, si continua con un pranzo da principe fino ad arrivare esausti, ma per forza affamati, alla cena. Non esitiamo a riempire piatti su piatti pur di soddisfare appieno la nostra appartenenza alla vacanza perché abbiamo pagato e, quindi, siamo liberi di fare il cavolo che ci pare.

Eppure la colpa non è solo del povero turista affamato, anche gli hotel hanno la loro responsabilità.

Cap de Cavalleria, una delle spiagge a impatto 0

Lo spreco alimentare

Per fortuna qualcuno si sta sensibilizzando al problema. Molte regioni e molti Stati hanno iniziato a capire che il consumo di cibo sta creando dei gravi problemi al nostro già malandato ecosistema. In Italia e, in particolare a Bolzano, la provincia ha deciso di premiare tutte quelle strutture turistiche che evitano gli sprechi alimentari.

In questi ultimi anni hanno visto la luce delle guide per il turista contro lo spreco che, tramite l’utilizzo di un’app, potrà scegliere la struttura che più si addice alle proprie esigenze. Viaggiare senza sprecare, rispettando i criteri della consumazione responsabile del cibo.

Il turismo quindi si sta orientando sempre di più verso delle scelte eticamente coraggiose grazie alle quali si potranno ottenere dei risultati importanti per l’ambiente, con un ritorno economico dovuto a un giusto consumo di cibo. Il turismo sostenibile ormai non è più un miraggio.

Un esempio lampante, in Europa, è sicuramente quello di una delle perle delle Isole Baleari. Stiamo parlando della piccola e florida Minorca, che in questi ultimi anni ha saputo valorizzare e proteggere le proprie bellezze e la natura dal turista sprecone.

Qui, infatti, ci sono delle regole austere che coinvolgono tutto il comparto turistico: dalle ville estive passando per gli hotel, il turista si deve adattare, rispettando quelli che sono i principi fondamentali per la salvaguardia dell’ecosistema e dell’alimentazione.

Nella mente del turista

Vi siete mai chiesti perché tendiamo ad abbuffarci fino a farci scoppiare lo stomaco?

Le ragioni che ci sono dietro a questo eccessivo senso di non sazietà perenne nascondono solo in parte i problemi psicologici delle persone che vengono esaltati dalla vacanza stessa. Visto che il turista ha pagato si sente libero di fare ciò che vuole e, perciò, bando alle raccomandazioni sullo spreco alimentare, mi riempio il piatto perché posso farlo.

In vacanza il turista tende sempre a ostentare un’alterigia frutto di un anno psicologicamente pesante: lavoro, stress, amore, stress. Per questi motivi il turista sprecone porta alla luce il proprio ego migliore, sfogando tutte le proprie frustrazioni sul cibo.

Madidi di sudore, li vediamo a fare da spola dal buffet al proprio tavolo, senza mai fermarsi. Eppure dopo questa triste maratona, i piatti sono ancora colmi di cibo che verrà buttato, alla faccia di chi non si può permettere nemmeno un tozzo di pane.

L’unico modo per uscire da questo problema è curare il male alla radice, sensibilizzando le persone a conoscere le problematiche in cui versa non solo il mondo alimentare ma anche quello umano.

Evitare gli sprechi alimentari è solo il primo passo verso la sensibilizzazione che potrà salvare, forse, questo povero mondo.

Buone vacanze e mangiate responsabilmente.