Industria: perché al Sud vale la pena investire
Un rapporto della Fondazione Ugo La Malfa, realizzato in collaborazione con l’Area Studi di Mediobanca, ha tirato fuori risultati che, pur rischiando di far storcere il naso a qualche fedelissimo leghista bossiano, sono estremamente confortanti per il paese nel suo insieme. C’è un’avanguardia di aziende del Sud Italia capace di prestazioni se non migliori quantomeno analoghe a quelle delle «cugine» del Centro-Nord.
Secondo questo rapporto, la produttività del lavoro nelle imprese medio-grandi con sede nel Mezzogiorno si è allineata alla media nazionale, con un valore aggiunto per dipendente salito intorno a 84mila euro. Questo risultato è nettamente più elevato della media delle aziende meridionali nel loro complesso, la cui produttività si attesta a 66mila euro per dipendente. Il salto di qualità di questo cluster di imprese meridionali virtuose è testimoniato in maniera concreta anche da un altro importante indicatore, ossia l’incidenza del costo del lavoro sul valore aggiunto: 68,8% per la media di tutte le imprese del Centro-Nord, 79,6% per la media di tutte le imprese meridionali, ma solo 56,8% per le società medio-grandi del Sud.
Nonostante il cuneo fiscale italiano sia decisamente fastidioso nonché un fattore di debolezza cronica per le nostre imprese, questo risultato significa senza dubbio che le imprese in questione sono, in effetti, più competitive della media; significa altresì che «la localizzazione meridionale non comporta per l’attività industriale costi aggiuntivi tali da renderla in partenza deficitaria». Il numero di imprese industriali al Sud è calato dell’8% negli ultimi 8 anni, ma la resilienza di chi ha azzeccato l’investimento viene premiata a prescindere dall’area geografica. Il rapporto evidenzia che, nonostante nel periodo post-crisi le perdite si siano aggravate e più di 30mila aziende abbiano chiuso i battenti, il fatturato di queste aziende medio-grandi sia aumentato del 17% grazie in particolar modo ad una forte impennata dei ricavi da export, e l’utile netto aggregato è cresciuto dai 259milioni del 2008 ai 278milioni del 2016. Anche per quanto riguarda la redditività del capitale investito le imprese in questione si possono vantare di risultati eccellenti: 10,1% rispetto al 6,6% del resto delle imprese del Sud e al 8,3% della media nazionale. Il messaggio è chiaro: al Sud c’è ancora spazio per l’industria, si può e si deve investire.