Informazione: vatti tu a fidare di Facebook

Quasi tutti avrete messo il vostro bravo mi piace su almeno una di queste pagine. Ne sono sicura perchP avevano conquistato anche il mio pollice in su, molti anni fa.

Sono le pagine di controinformazione, quelle “che dicono cose che nessuno di ti dice”, quelle che analizzano la società, la politica, che spiegano come va davvero il mondo; quello che i giornalisti non dicono.

Queste pagine sono, per la maggior parte, Informare x Resistere oppure Losai, passando per Cose che nessuno ti dirà di nocensura.com.

Ci siamo imbattuti tutti casualmente in questi link; magari parlavano di vaccini, di politica, di cose sensate che potevano attirare l’attenzione e per questo abbiamo cominciato a seguirle. Quello che non sapevamo è la deriva che presto avrebbero preso, passando da pagine di informazione laterale a vere e proprie filiali di Adam Kadmon.  Ho cominciato a capirlo quando Informare x Resistere si è dedicato ai primi link contro qualsiasi azione compiuta dagli Stati Uniti, che fosse anche solo l’esportazione di mosche caramellate.

Da quel momento è cominciato il delirio.

Non parliamo solamente di semplice disinformazione; in questa ci incappano in molti, dal blog di Beppe Grillo a Repubblica o al Corriere, con giornalisti e blogger pagati che non hanno la minima voglia di spulciare internet per verificare la veridicità di una qualsiasi notizia. Figuriamoci in queste pagine, dove non vengono neppure pagati (siamo rimasti in pochi, oramai, a scrivere per amore della verità).

La disinformazione, talvolta, in un articolo su dieci, è concessa; l’errata corrige ci sta. Il problema sorge quando si fa vero e proprio terrorismo psicologico, campagne ideologiche volte a condizionare la già labile mente dell’utOnto medio.

Lasciamo stare le scie chimiche; quelle sono un must del complottismo mondiale e ci vorrà un bel po’ di tempo prima che la gente si accorga di quello che sta dicendo; come se i “potenti” che vogliono aiutare la “big Pharma” non respirassero la stessa cosa che respiriamo noi.

Ci si aggiunge l’intenso antiamericanismo e antisemitismo. E, dato che USA e Israele sono coinvolti in un complotto mondiale che vede gli ebrei a capo dei media (nb: siamo tornati indietro di vent’anni), gli utenti si sentono in dovere di scaricare sul giudeo di turno le frustrazioni degli 80 euro di Renzi: dal “maledetti ebrei bastardi” si passa al vecchio e sempreverde “hanno anche ucciso il loro messia” (e torniamo all’Impero Romano).

Essendo attivamente antisemiti (non antisionisti, attenzione; qui siamo antisemiti, che è peggio), non si può far altro che appoggiare la pagina Losai, un condensato di fondamentalismo cattolico bigotto, old-fashioned e soprattutto antiabortista. Una meraviglia per la mente.

Sono idee, si dirà; e ognuno ha il diritto di esprimerle. Certo, è un diritto di tutti; fino a che, però, non sfociano nella sottile provocazione disinformata, continua, con lo scopo di indirizzare l’odio e il malcontento generale verso il solito pool di persone. E se una volta queste persone erano le più malviste dalla società, ora l’attenzione si è spostata verso il ricco, il politico, il giornalista, l’insegnante,il potente di turno.

Con un meccanismo molto semplice: se una notizia non appare vuol dire che ve la tengono nascosta; se ve la tengono nascosta è per forza di cose vera e attendibile. Perciò loro sono i cattivi, che vogliono tenervi nell’ignoranza. Peccato che la vera ignoranza sia quella che scaturisce dalla cattiva informazione: è sempre meglio avere poche verità, che tante bugie.

Alessandra Busanel