Inquinamento in Italia: una situazione fumosa
Anche 30 giorni dopo Parigi e le dichiarazioni del premier Renzi rispetto alle responsabilità del Paese verso l’ambiente, «L’Italia fa il suo, ma non tutti a livello mondiale si stanno impegnando allo stesso modo», arrivano notizie abbastanza contrastanti.
La fonte di questi ragguagli allarmanti è niente meno che l’Agenzia europea dell’ambiente (in inglese Eea), che ha reso pubblico un rapporto, in riferimento al 2012, in cui l’Italia appare con le mani sporche di sangue.
Sono 84.400 (su 524.00 in tutto il continente) le morti premature da inquinamento atmosferico. Verrebbe da chiedersi a cosa si riferisse Renzi, se si pensa che il dato è il più alto in Europa e rappresenta circa il 16% delle morti complessive in tutta l’Ue sia per quanto riguarda le polveri sottili (Pm2.5), l’ozono troposferico (O3) e il biossido di azoto (NO2). La situazione, poi, non sembra migliorare: esiste, infatti, un limite di polveri sottili (50 microgrammi per il Pm10; 25 microgrammi per il PM2.5), che l’Italia, soprattutto la parte Nord, pare ignorare. Tra le città più preoccupanti c’è Milano, che risulta ampiamente fuori legge, sforando di gran lunga il limite di giornate di esubero di emissioni consentite a livello europeo. Ma il recente blocco totale della circolazione di auto deciso dal Comune lombardo, nel tentativo di limitare i danni, ha suscitato grandi polemiche. La situazione è chiaramente diffusa su tutto il settentrione, e particolarmente critica nella pianura padana, perciò secondo alcuni sarebbe inutile promuovere iniziative del genere, senza cercare accordi interregionali per interventi seri. Di nuovo viene spontaneo domandarsi perché non affiancare i due ambiti di azione, invece di mettere in atto il solito rimpallo di responsabilità all’italiana. E allo stesso modo non ha senso confrontare l’Italia con la Cina, né Milano con Pechino, nel tentativo di ridurre l’allarmismo: l’enorme stato orientale è uno dei più grandi paesi in via di sviluppo; l’Italia è… ferma. E pure la metropolitana di Roma, nel giorno di Natale, nonostante il Ministero dell’Ambiente e della Salute abbia inserito nel Decalogo di consigli contro lo smog, un punto in cui si suggerisce di utilizzare i mezzi pubblici. Che ci siano discordanze tra ciò che afferma il nostro Capo del Governo e i dati di agenzie internazionali può non essere una novità, si sarà confuso, e poi si sa: l’uomo è un essere contraddittorio. Non ci si aspetta, però, che lo sia così tanto da piangere un suo vicino, morto a causa delle polveri sottili, prendendo l’auto per percorrere 100 metri fino al cimitero.
Debora Lupini
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