Lettere al Direttore: insulta il Profeta Adinolfi, finirà all’inferno

Gentilissimo Direttore,

le scrivo a proposito della campagna laicista pro lobby gay che lei ha avviato su La Voce che Stecca, blog che ritenevo una voce fuori dal coro e che leggevo con molto entusiasmo. Sono a dir poco esterrefatto dalla viltà con cui ha calunniato Mario Adinolfi, direttore de La Croce e autore del libro Viva la mamma: la sua partigianeria pro-finocchi è a dir poco vergognosa. Ma si rende conto di quello che scrive oppure no? Deve temere per le blasfemie contenute in quei tre articoli (Uno, due, tre, ndr): il nostro Dio – sempre sia lodato – è misericordioso e buono però lei sta davvero tirando troppo la corda offendendo il Profeta Adinolfi. Mi dispiace non leggerla più, ma non ci tengo a passare l’eternità fra le fiamme dell’Inferno, soprattutto sapendo di essere in sua compagnia.
Saluti, si ravveda.

Leopoldo R.


Carissimo lettore,

desidero innanzitutto informarla (con cortesia e tatto) che Viva la mamma è una canzone di Edoardo Bennato che nulla ha in comune con Voglio la mamma di Mario Adinolfi, il «Profeta», per citarla. Devo ammettere che promotore di «campagne laiciste pro lobby gay» non me l’ha ancora detto nessuno e, soprattutto, è un’etichetta nella quale fatico a vedermi, mi perdonerà. Per entrare nel merito del contenuto della sua lettera, mi perdonerà se non giudico come «blasfeme» le critiche che ho rivolto a Mario Adinolfi: prima di tutto perché, al contrario di lei, non lo giudico un profeta bensì un mio pari (allo stesso modo accetterei delle critiche da parte sua); e poi perché, ammesso e non concesso che si tratti di un essere «superiore», per così dire, non mi pare di averlo mai offeso, quanto piuttosto di aver espresso delle (lecite) perplessità sul messaggio di cui Adinolfi si fa portatore; messaggio che reputo lontano anni luce da quello che diffuse Gesù Cristo duemila anni fa. Il cristianesimo, come tutte le religioni (e come tutte le cose) si deve adattare al tempo: nel 2015 le teocrazie – almeno nel mondo occidentale – sono sparite da un pezzo e la religione non può influenzare in alcun modo l’ordine giuridico. Non è laicismo, è semplice giurisprudenza moderna.

Tito Borsa
direttore.lavocechestecca@gmail.com