Inter: un’annata positiva, nonostante qualche rimpianto
È tempo di fare un bilancio di questa stagione in casa Inter, condizionata in parte da fattori esterni, come il Coronavirus, che ha colpito un po’ tutti, e anche da fattori interni, come alcune incomprensioni tra tecnico e dirigenza. Come tutti sappiamo, il progetto tecnico è stato affidato ad Antonio Conte, ex allenatore della Nazionale e delle squadre di club Chelsea e Juve. Una decisione che, se da un lato ha fatto storcere il naso ad alcuni interisti per il passato come bandiera e tecnico della Juventus, dall’altro è stata accolta a favore dalla maggior parte della tifoseria, per le sue indubbie capacità di creare un gruppo solido, capace sempre di vincere in poco tempo.
Prendere Antonio Conte significava anche dargli quegli uomini che reputava necessari per tentare di vincere sin dal primo anno, con la consapevolezza che la Juventus, venendo da molti campionati vinti di fila e volendo infondere più energie possibili alla Champions League, qualche passo falso l’avrebbe potuto commettere. Previsione che poi si è rivelata azzeccata e che forse con il senno di poi dovrebbe aumentare il rammarico da parte della proprietà dell’Inter che, pur avendo fatto molto, non è stata in grado di dare al proprio allenatore tutto ciò che chiedeva per non avere nessun rimpianto a fine stagione. La sensazione infatti, è quella che se si fosse quantomeno dato ad Antonio Conte quei giocatori di esperienza che chiedeva, in particolare, l’attaccante Edin Dzeko di proprietà della AS Roma e il mediano Arturo Vidal, giocatore in forza al Barcellona, forse si sarebbe potuto fare anche più di quello che si è fatto, che in ogni caso rimane un grandissimo risultato; il migliore dell’Inter post Triplete.
Sono numerose le ragioni per le quali sarebbe stato buona cosa, tentare fino all’ultimo di dare a Conte i suoi uomini, ma il dato più rilevante è quello relativo ai numeri della loro ultima stagione. Entrambi i giocatori, infatti, pur avendo superato i 30 anni rimangono giocatori di qualità indiscutibile. Le statistiche della stagione appena conclusasi parlano chiaro: l’attaccante bosniaco infatti ha collezionato in 35 partite di Serie A, 16 gol e 7 assist, numeri ancora più importanti considerando l’età di Dzeko; lo stesso discorso si può fare del centrocampista cileno Arturo Vidal, il quale in maglia blaugrana nella Liga spagnola ha segnato 8 gol e distribuito 2 assist in 33 partite, oltre a svolgere un importante ruolo in fase di non possesso. Probabilmente questi numeri non faranno altro che aumentare il rammarico della società/dirigenza di non essere riuscito, anche a causa di mancate cessioni, a fare quell’ulteriore sforzo economico che avrebbe potuto permettere di riuscire già da quest’anno a conquistare almeno un trofeo. Tutto ciò, precisiamo, non significa non riconoscere gli importanti investimenti fatti quest’anno dalla società nerazzurra, in un anno anche difficile dal punto di vista economico a causa della pandemia da Coronavirus.
Per comprendere fino in fondo la stagione dell’Inter, non bisogna però solo considerare ciò che non ha avuto a disposizione l’allenatore e la squadra, ma anche tutte le difficoltà dovute a vari infortuni che si sono verificati durante l’anno, soprattutto durante la prima parte del campionato, obbligando Antonio Conte a utilizzare sempre gli stessi giocatori, che nella seconda parte di stagione hanno avuto un crollo dovuto proprio a questo. Nonostante tutte queste difficoltà, la squadra, anche grazie ad alcuni rinforzi nella sessione di mercato di gennaio, è riuscita a fare una stagione molto positiva, raggiungendo un secondo posto, a un punto dalla capolista Juventus e giocandosi una finale di Europa League, purtroppo persa contro il Siviglia, formazione che ha ottenuto la sua sesta vittoria nella manifestazione. Tutto questo, bisogna ricordare, probabilmente era più di quanto la stessa proprietà si aspettasse facesse l’Inter quest’anno.
Un percorso, insomma, che è cominciato bene con mister Antonio Conte e continuerà, nonostante le critiche, con lui. La proprietà infatti, nonostante voci degli scorsi giorni che davano come nuovo allenatore Massimiliano Allegri, dopo un lungo confronto nella giornata di martedì, ha trovato un accordo sulla pianificazione della prossima stagione con il tecnico leccese. Ad avviso di chi scrive, questa probabilmente era la scelta più oculata da adottare, dando continuità a un progetto importante che almeno nel breve termine è l’unico a poter aspirare di porre fine all’egemonia in Italia della Juventus.