Italia, 2021: per le cure dentistiche della nonna si deve fare una raccolta fondi
Come recita l’articolo 32 della Costituzione?
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
Nel testo normativo, spicca la garanzia accordata anche a chi non dispone di grandi risorse economiche di essere curato senza sborsare alcunché. Veramente questo avviene? Nel concreto, lo Stato assiste ogni malato, affetto da qualsiasi patologia, sollevandolo da spese gravose? Il caso che vi stiamo per illustrare contraddice il dettame costituzionale e lo relega a manifesto disatteso.
Luna, ventenne, per alleviare le pene di una persona da lei tanto amata, non si è potuta rivolgere a un ente pubblico, bensì è dovuta ricorrere a una raccolta fondi lanciata su Internet. Lei stessa racconta la storia della sua cara nonna sul sito che ha scelto per emettere il suo grido d’aiuto.
«Mia nonna è ancora giovane, ha 67 anni e da quando sono nata ha rinunciato a tutto per crescere me e mia sorella visto che mia madre non si è presa cura di noi.
Mia nonna soffre di piorrea, malattia ossea che le fa cadere o muovere i denti da quando aveva 21 anni, dopo le gravidanze. Quando era giovane ha avuto la fortuna di poter pagare le cure dentistiche, è sempre stata una gran lavoratrice, ma poi mio nonno è morto di diabete quando io avevo 3 anni e mia sorella 5. Lei dovuto chiudere la sua attività perché non poteva gestirla mentre si prendeva cura di noi due (…) Mia nonna ha continuato a lavorare sodo per procurarci cibo, istruzione e tutte le cose di base di cui un bambino ha bisogno per crescere, senza mai fare nulla per se stessa.
Negli anni i suoi denti sono tornati doloranti ed hanno ricominciato a cadere e non ha mai avuto abbastanza soldi per curarli in tempo perché non cadessero (…)
Quello che mi fa stare peggio è vedere mia nonna piangere silenziosamente ogni volta che cerca di mangiare qualcosa, sentirsi in colpa per la nostra situazione economica quando non è mai stata colpa sua e quando ha fatto tutto il possibile per crescere me e mia sorella.
Sto cercando di risparmiare denaro per darle un nuovo sorriso, ma le cure dentistiche sono molto costose e per ora sono riuscita a risparmiare solo mille euro in due anni (…)
Per favore aiutatemi a raccogliere i soldi per ottenere le sue cure dentistiche, 5000 euro sono ciò di cui ho bisogno per farle un trattamento di base, le darei di più ma lasciarla mangiare di nuovo senza soffrire e piangere ogni giorno sarebbe già una benedizione».
Ciò che emerge riempie d’amarezza: una donna che non si è mai sottratta al lavoro e al sacrificio è condannata a patire la sofferenza derivante da una malattia perché il suo conto corrente non è colmo abbastanza da permetterle di rivolgersi a un dentista. Questo perché il SSN, per chi versa in condizioni di vulnerabilità sociale, copre le spese per l’applicazione di protesi rimovibili, ma escluso il manufatto protesico.
D’altro canto, l’amore che si sprigiona dalle parole dolcissime rivoltele dalla nipote smorza il sentimento di cui sopra, ma non possiamo limitarci a commuoverci per questo legame e per il gesto affettuoso che la ragazza ha compiuto. Adirarsi è un imperativo, in casi come questi. Tuttavia, anche ciò non è sufficiente, così come non lo è armarsi di carta di credito e inviare denaro per sostenere questa causa (sebbene vi invitiamo caldamente a contribuire!)
La vera risposta dev’essere strutturale. Finché ci muoveremo volta per volta, per aiutare la singola persona, senza agire a più ampio raggio, ci saranno sempre pazienti che patiscono privi di terapie e interventi per loro troppo esosi. Peraltro, non tutti avranno la buona sorte di beneficiare di un crowdfunding.
La soluzione deve, pertanto, scaturire a livello politico. Questo non significa che dipenda solo dalle stanze del potere, ma che sta a noi far sì che in quei luoghi si prendano le decisioni finalizzate alla implementazione del testo costituzionale, evitando che siano i singoli cittadini a dover elemosinare per procurarsi ciò che è loro diritto, naturale e poi positivo. Questo non può che passare dallo stralcio di ogni vincolo di bilancio. Ne si deve prendere coscienza.
Per aiutare Luna e sua nonna, cliccate qui!
Classe 1995, laureata in giurisprudenza.
Il diritto e la politica sono il mio pane quotidiano, la mia croce e delizia.
Vi rassicuro: le frasi fatte solo nelle informazioni biografiche.