Klimt Experience: una mostra interattiva al Mudec
La scorsa domenica chi scrive ha avuto il piacere di visitare «Klimt Experience», una mostra totalmente interattiva sulle opere di Klimt al Mudec, Museo delle Culture di Milano.
Inaugurata il 26 luglio, con termine fissato al 7 gennaio 2018, essa è una vera e propria rappresentazione multimediale immersiva dedicata all’artista austriaco. L’esposizione, ideata da Cross Media, racconta con immagini e splendide musiche il mondo pittorico e culturale in cui visse e lavorò Klimt. In un’unica sala, che si potrebbe definire «experience-room», il visitatore– che in realtà è più uno spettatore– assiste alla proiezione di una vastissima serie d’immagini, che spaziano dalle opere klimtiane (all’incirca settecento), a fotografie e disegni. È un’esperienza a 360°, resa possibile dal sistema «Matrix X-Dimension», progettato in esclusiva per quest’installazione, che si avvale di trenta proiettori laser per trasmettere sui megaschermi a parete oltre 40 milioni di pixel, garantendo una definizione più alta del Full HD.
Gustav Klimt (Baumgarten, 1862 – Vienna, 1918) è stato un pittore austriaco e uno dei massimi esponenti della Secessione Viennese. Per «Secessione» s’intendono quei movimenti artistici tardo-ottocenteschi sviluppatisi tra Germania e Austria con l’obiettivo di creare uno stile nuovo, che si staccasse da quello rigorosamente accademico. Strettamente collegata ai motivi decorativi dell’Art Nouveau, la Secessione Viennese nacque nel 1897 e vide coinvolti non solo artisti del calibro di Klimt, Moser, Mall ecc. ma anche celebri architetti come Wagner, Hoffmann e Olbrich. L’arte di Klimt è profondamente permeata da queste influenze artistiche esterne e dal periodo storico in cui si colloca: ciò è perfettamente intuibile dalla mostra milanese, che offre un ampio spettro anche sul contesto di riferimento del pittore. Sono infatti visibili fotografie d’epoca, disegni e ricostruzioni delle principali opere architettoniche viennesi, in alcune delle quali sono presenti decorazioni dello stesso Klimt. Non solo immagini, ma anche musiche: Strauss, Mozart, Wagner, Lehár, Beethoven, Bach, Orff e Webern, accompagnano il visitatore con una coinvolgente colonna sonora a testimoniare quanto la musica influenzò il lavoro di questo grande artista.
Grazie alla tecnologia, lo spettatore può ammirare tutta una serie di opere che sarebbe impossibile vedere in un’unica esposizione tradizionale. Il connubio arte–nuove tecnologie è, appunto, il fil-rouge che lega l’intero progetto rappresentativo e permette di adempiere all’obiettivo di offrire ai visitatori una fruizione innovativa (multimediale) delle opere d’arte. Il coinvolgimento emotivo riguarda grandi e piccini, appassionati e non: tutti sono invitati ad approfondire la conoscenza di un’arte che ha bisogno di poche descrizioni, ma che affascina e suscita emozioni profonde, com’è quella di Klimt.
Laureata in Economia dei Beni Culturali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, frequento la magistrale in Marketing e Mercati Globali all’Università di Milano-Bicocca. Innamorata della cultura, nel mio piccolo cerco di diffonderla il più possibile.