La banda del salame – Luca Speciotti
La rubrica Storie in Rete, nei suoi dieci mesi di vita tra le varie piattaforme, si è trovata a confrontarsi con narrazioni peculiari, a tratti anche strane, ma quella di oggi le batte tutte. La Banda del Salame, secondo romanzo a firma del bolognese Luca Speciotti, è infatti un intrigante viaggio in un universo alternativo, genuinamente grottesco e delirante, ma anche ricco di spunti di riflessione e lucide analisi sulla condizione esistenziale.
Trama e ambientazione
Al suo interno, il consumo di carne è stato bandito dalla società Occidentale per fare posto a cibi dai valori nutrizionali equilibrati che promuovano uno stile di vita sano ed efficiente. I maiali, a causa dell’interruzione degli allevamenti, risultano estinti, almeno in via ufficiale. Il piccolo Mino, protagonista della vicenda, riceve in dono da uno zio viaggiatore un pacchetto di caramelle, proibito nella sua Bologna ma ancora acquistabile nelle aree meno sviluppate del globo, durante una rimpatriata famigliare. Quando si apparta in giardino per gustare il dono proibito, tuttavia, un tizio in bicicletta s’introduce nel suo cortile e glielo porta via, lasciando cadere un piccolo salame.
Venuti a conoscenza del ritrovamento dell’insaccato, i genitori spediscono Mino dagli zii e domandano spiegazioni all’autorità cittadina, il Sindaco, il quale risulta in combutta con un’organizzazione criminale, la Banda del Salame, che si occupa di rifornire clandestinamente la città delle carni proibite. Lo zio di Mino riparte per uno dei soliti viaggi all’estero e i suoi genitori spariscono nel nulla, così il bambino non può far altro che intraprendere una stramba e a tratti pericolosa ricerca, che lo porterà in breve tempo a essere braccato a sua volta dalla Banda.
L’ambiente presentato da Speciotti è invece una Bologna futuristica e idealmente distopica, dove la bellezza delle piccole cose e il gusto dei piaceri della vita è stato sostituito da automazione ed efficienza, anche se soltanto di facciata. Tuttavia, lo spiccato tocco umoristico delle descrizioni, ottimo per evidenziare i difetti endemici della società Occidentale e dei suoi abitanti a prescindere dal suo stadio di avanzamento, conferisce anche agli ambienti qualcosa d’inverosimile e spiccatamente grottesco, suscitando più un sorriso a mezza bocca che un senso di straniamento.
Esso, vista la natura della trama e il punto di vista, è comunque oltremodo azzeccato.
Personaggi e interazioni: un delirio apparente
La ricerca di Mino assume ben presto i caratteri di un vagabondaggio errante e sconclusionato, ricordando a tratti quello di Pinocchio, opera che a un certo punto viene anche citata esplicitamente. Il protagonista, a dire il vero, poco ha a che fare con il personaggio di Collodi, che esprime anche e soprattutto nella sua devianza un grado di caratterizzazione notevole.
Mino è invece un guscio vuoto, un generico fanciullino che rimane preda degli eventi e delle bieche trame dei personaggi secondari a causa della sua ingenuità. Alle sue spalle trama la Banda del Salame, intorno a cui si dipana un intreccio fitto d’interessi egoistici, passioni amorose o amicali, trasgressioni e dissidi, che viene portata avanti con sapienza e senza lasciare incompiuta alcuna linea di trama secondaria. Ciò, avendo a che fare con un elevato numero di personaggi sconclusionati, illogici e spesso palesemente scaturiti dalla volontà di rappresentare allegoricamente flussi di pensieri o tipi umani, non era per nulla scontato. Si ha la sensazione di trovarsi in mezzo a un delirio, ma a bene vedere esso è solo apparente, come nel più classico dei sogni.
Il maggior pregio dell’opera è senza dubbio la varietà e la gestione degli attori, nonché la loro netta, a tratti fin troppo, caratterizzazione individuale.
Uno stile ricercato, ma con qualche incertezza
Se da un punto di vista di ambientazione, vicenda e personaggi c’è poco da criticare, almeno da parte mia, che in ogni modo non sono un fan di questo genere di romanzi, in termini di stile La Banda del Salame presenta alcuni singhiozzi. Innanzitutto, il libro non presenta rientri di paragrafo, il che rende davvero pesante la lettura, specialmente nelle parti descrittive e in quelle di sommario, che spesso presentano muri di testo lunghi anche due pagine.
In secondo luogo, reputo che tali sommari, siano essi retroattivi per esplicare il background di un personaggio, introspettivi per esplicitarne i pensieri correnti, oppure riassuntivi per effettuare un salto temporale o un cambio di prospettiva, siano davvero troppi, troppo lunghi e sostanzialmente monotoni.
Per esempio, i membri che compongono la Banda del Salame interagiscono a fondo tra loro soltanto un paio di volte, ma ognuno di essi entra in scena con una lunghissima premessa, rigorosamente in terza persona. Queste riportano informazioni e aneddoti anche interessanti ben costruiti, ma risultano poco integrate al contesto narrativo e ripetitive, in quanto si avrebbe potuto sfruttare dialoghi o elementi nel mezzo dell’azione coerente per dare informazioni sui personaggi in modo indiretto e variare un po’ la metodologia d’introduzione.
In ultimo luogo, la capacità compositiva di Speciotti è in grado di raggiungere ottimi picchi grazie a uno stile e a un lessico raffinato, specialmente quando approccia riflessioni esistenziali e metafisiche come quella nella citazione sottostante, ma presenta allo stesso tempo un numero significativo refusi ricorrenti, che quando saltano all’occhio rischiano d’invalidare un encomiabile e profondo lavoro di ricerca stilistica.
Perché dobbiamo raccontare la verità? Le persone è meglio illuderle, non credi? […] Non impressiona, crea solo imbarazzo. É una cosa che c’è, ma è talmente nascosta che alla fine non si sa nemmeno se c’è. E il nulla invece. Il nulla sì che esiste, è ovunque e poi è spendibile e se lo sai vendere, ti dà potere, un enorme potere.
Luca Speciotti – La Banda del Salame
Conclusione e appuntamento con l’autore
Da un punto di vista puramente narrativo La Banda del Salame è un ottimo romanzo auto pubblicato che vale l’acquisto già in questa veste, ma meriterebbe una riedizione dopo essere passato sotto le mani di un editor professionista. Eliminate alcune problematiche di carattere meramente tecnico, potrà certamente far togliere ancora più soddisfazioni al suo autore.
Per conoscere se già si sta muovendo in questo senso e come, oltre a cosa pensa di questi spunti e ad altre tematiche letterarie, BTM Live vi dà appuntamento a mercoledì 9 marzo, ore 21, sulla pagina Facebook della Voce che Stecca. Ospite della puntata sarà proprio Luca Speciotti.
Tenete pronto un tagliere e un felino mediamente stagionato!
Classe 1993, volevo fare il giornalista ma non ho la lingua abbastanza svelta.
Mi arrabatto tra servire pietanze, scrivere e leggere romanzi, consumare bottiglie di vino, crisi esistenziali, riflessioni filosofiche di cui non frega niente a nessuno e criptovalute.
Amo il paradosso, dunque non posso essere più felice di stare al mondo.