La Crocierina
Sono stata in crociera di recente e non nego che mi sia piaciuto, un po’ di nullafacenza fa sempre bene, ma una volta sola basta e avanza. Lì dentro è tutto esagerato, tutto finto, troppo sfarzoso per essere vero. Quando il tipo dell’animazione, simpatico come pochi, ha annunciato l’imminente partenza di una nave ancora più grande, mi si è rigirato lo stomaco. Cos’è questa pretesa che abbiamo di sovrastare il mare? Mi sono venuti in mente tutti i barconi di immigrati, tutti quei gommoni che sfidano la morte ogni giorno. Ho pensato, in uno slancio di pessimismo, che per quanto possa essere grande una nave, il mare la potrà sempre inghiottire. E ho inventato questa storia…
Il comandante avrebbe dovuto esserci abituato, invece quella scena lo divertiva e lo spaventava ogni volta di più. Attraverso il monitor del computer della sua cabina vedeva l’immagine di se stesso, la sua controfigura robot che salutava gli ospiti della nave. Fisicamente identico al comandante, sbrigava al suo posto tutte quelle faccende che lui detestava, come incontrare la gente nel teatro. Il comandante umano fece scorrere il monitor sugli spettatori, sentiva che qualcosa non andava, poi li vide: un signore sui sessanta anni e una ragazza che rifiutavano l’aperitivo del comandante. Davanti a loro c’erano due enormi bicchieri colmi di succo di frutta, erano di quei bicchieri con lo stuzzicadenti a ombrellino, che fanno tanta scena. Il comandante batté con rabbia il pugno sulla scrivania. Quale idiota prenderebbe un drink cinque secondi prima del drink del comandante? Quelle bevande erano la base del suo successo, l’arma più potente del suo marketing. Il drink conteneva crocierina, una sostanza dal sapore dolciastro che, se assunta in dosi adeguate, creava una sorta di dipendenza. I consumatori di crocierina erano naturalmente portati ad andare ancora in crociera. Certo, troppa crocierina poteva distruggere lo stomaco, ma non era problemi che riguardassero il comandante, il quale teneva gli occhi fissi sui due clienti. Colpevoli, non solo di non aver bevuto crocierina, ma anche di non giocare al casinò e di essere troppo gentili col cameriere della sera. Questa volta il comandante decise di lasciar correre la loro pessima condotta, ma li avrebbe tenuti sotto controllo. Eccome se li avrebbe tenuti sotto controllo, come un avvoltoio coi moribondi.
Cecilia Alfier
Impegnata tra libri e scacchi, in movimento tra Padova e Torino, sempre con una forte dose di sarcasmo.