La figuraccia del Ministero dei Beni Culturali
Nel nostro articolo “La Notte dei musei, una beffa?” ci eravamo augurati che si moltiplicassero le iniziative per rendere i luoghi d’Arte del nostro Paese visitabili gratuitamente o a prezzi modici tutto l’anno, efficienti ed accessibili a tutti. Per ora si sono moltiplicate solo le brutte figure di chi, l’Arte, dovrebbe valorizzarla, invece sembra prendersene gioco.
È stata ideata una “versione estiva” dell’evento, chiamata #Venerdì al museo: ogni venerdì sera, da inizio luglio, i principali (non tutti) musei e siti archeologici statali non chiudono verso le 20, ma alle 22. Per arricchire l’offerta e attirare un numero maggiore di visitatori, il Ministero per i beni artistici e culturali ha pubblicato online un bando destinato ai lavoratori dell’arte e dello spettacolo, che ha suscitato aspre polemiche. Si legge infatti “il presente avviso è rivolto a persone fisiche e giuridiche che intendano realizzare eventi culturali a titolo gratuito in favore del Ministero”. Non finisce qui: l’articolo 6 recita “il proponente dichiara di essere in possesso di adeguata polizza assicurativa di responsabilità civile per danni a persone e cose e si impegna ad osservare tutte le norme che disciplinano la realizzazione di eventi, attività culturali, spettacoli da svolgersi in luogo in pubblico e/o aperto al pubblico”.
Ricapitoliamo: il Ministero, per valorizzare la “creatività nazionale”, chiede agli artisti di lavorare gratis, di doversi pure pagare l’assicurazione, che è obbligatoria, e, dulcis in fundo, di dover finanziare di tasca propria la Siae per i diritti d’autore.
A seguito delle molte proteste, nei giorni scorsi il bando è sparito dal sito del Ministero. Ieri sono arrivate le scuse ufficiali, che hanno dell’incredibile: Franceschini, rivolgendosi al violoncellista Michele Spellucci, che per primo aveva scritto una lettera aperta al Mibact sulla questione, afferma: “Lo scorso anno, quando ancora non ero ministro della cultura, in molti hanno salutato positivamente l’iniziativa ‘un sabato notte al museo’ e per questo la Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del ministero (presieduta da Anna Maria Buzzi: un tentativo di lavarsene le mani?) ha riproposto il bando 2013 anche per il 2014. Non mi interessa capire perché allora non vi furono polemiche”. In pratica sta dicendo che c’è stato un copia-incolla. Imbarazzante. Conclude affermando “Non è certamente nelle nostre intenzioni. Per tutto questo, in attesa di avere maggiori disponibilità finanziarie per remunerare adeguatamente gli artisti che partecipano ai nostri progetti di valorizzazione, ho dato indicazione di annullare l’avviso pubblico oggetto della sua lettera”. E se la lettera di Spellucci non fosse stata inviata, cosa avrebbe fatto?
Caro Franceschini, le ricordiamo che all’inizio del suo mandato aveva affermato “Con la cultura si mangia”. Noi ne siamo convinti, lei/voi un po’ meno.
Elena Ferrato
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L’ha ribloggato su Letteral-Mente.e ha commentato:
Il mio nuovo articolo su La Voce Che Stecca.