L’amore ai tempi del colona vilus
Perché sì, signori, se credevate di essere finiti per sbaglio in mezzo ad un romanzo, sappiate che invece siamo nella realtà, forse. Che poi la realtà funzioni molto più come un romanzo, questa è un’altra questione. Inoltre, per chi se lo stesse chiedendo, no, il corona virus non è come il colera, ma come tale sta venendo trattato. Perciò, lasciatemi semplicemente sguazzare in questa pazzia totale.
Indossate le mascherine e respirate normalmente. E il primo che starnutisce venga allontanato.
Dato che nessuno sa per certo come ci si passi un virus e tantomeno il corona virus, non si sa mai che magari anche con uno sguardo o con un messaggio non ci sia pericolo.
Pronti? Ora che ci siamo selezionati, possiamo partire, lasciando in quarantena gli altri in un qualche ospedale. Andiamo in campagna come facevano i ricchi durante le epidemie del passato. In uno di quei posti con l’aria buona, magari.
Ci faremo dare una bella villa neoclassica, magari con un tempietto in cui istituire un altare alla nostra ignoran… La nostra intelligenza nello scappare per tempo. Al centro metteremo un piedistallo con le mascherine usate che offriremo in sacrificio per bruciarle, anche perché qualche sostanza tossica nell’aria ci farà sentire più a casa.
A lato un bel lavandino, anche questo in stile neoclassico se possibile, perché siamo signori dall’animo nobile e coraggioso, quindi… Quale stile si potrebbe adattare meglio a noi? Ogni giorno potremo attuare la buona pratica del lavarci le mani. A quanto pare non è scontato. Comunque, non è importante se con o senza sapone, perché insomma, voglio dire: tutti sappiamo lavarci le mani, non è che ci sia un modo migliore. Non so perché mettano tutti quei cartelli per spiegarci come lavare le mani correttamente.
D’altronde, chi sono loro per dirci come vivere la nostra vita? Abbiamo libera scelta su tutto, no? No?
Infine teniamoci pronto all’uso un bel termometro, con un calendario vicino; però non c’è spazio per il calendario, vabbè tanto misurata una volta la febbre, non servirà rimisurarla, no? La quarantena si fa una volta scoperto il malato, non prima. Curare è più semplice che prevenire, no? O com’era?
Cosa ci faremo da mangiare stasera? Ordiniamo un sushi? Era giapponese o cinese? Mah, sempre Asia è, meglio evitare a prescindere. E quest’anno niente fuochi d’artificio e per carità solo alta moda italiana per tutti. E per chi non potesse permettersela? Be’, ma è sufficiente riciclare i vecchi vestiti del mese scorso. E’ vero che dopo il primo utilizzo, secondo al massimo, non hanno più il buon odore di nuovo o di negozio e lavandoli avranno già perso colore. La questione si fa difficile. Be’ nudismo a questo punto. Così, se ci dovessimo, malauguratamente, raffreddare e magari trovarci con la febbre, be’ potrebbero farci il test e una volta per tutte potremmo essere certi di non aver contratto il corona virus. Meglio una brutta malattia conosciuta, almeno esiste già il vaccino. Almeno avremmo scelto noi di cosa ammalarci. Ha senso, evviva la nostra libera scelta.
Ah e se per caso qualcuno dovesse risultare positivo al corona virus, be’ io ho lasciato pronte le mie memorie, perché potrei essere in quel 3-5% di persone che ci rimettono la pelle. Non sono sicura della percentuale, perché ci piace vivere nel brivido del caos e dell’ignoranza. I rimproveri di chi sa e la beatitudine di chi non sa sono le due cose più rassicuranti di questo mondo, non le andremo certo a demolire ora che più ne abbiamo bisogno.
Già laureata in Progettazione e Gestione del Turismo Culturale, mi sono addentrata in una nuova avventura nel mondo della scuola. Spero, in questo modo, di poter condividere e trasmettere tutta la bellezza del mondo che scopro giorno per giorno…