Il legame figlia-madre in 5 grandi scrittrici italiane
Corpi e linguaggi
Patrizia Sambuco
Il Poligrafo – 2014 – 23 euro
Docente di Lingua e letteratura italiana e direttrice del Dipartimento di Italianistica della Monash University (Australia), Patrizia Sambuco si pone con questo volume l’ambizioso compito di analizzare il legame fra figlie e madri nelle scrittrici italiane del Novecento. Il risultato è un ritratto non completo ma soddisfacente che coinvolge cinque scrittrici italiane: Elsa Morante, Francesca Sanvitale, Mariateresa Di Lascia, Elena Ferrante ed Elena Stancanelli.
Le parole chiave, in questa descrizione che ovviamente predilige l’aspetto più affettivo, sono sguardo, corpo, identitità e sofferenza: il corpo della donna, soprattutto se «partecipe» come quello della madre che grazie al corpo genera una vita, diventa uno strumento comunicativo immediato. La narrazione si trasforma pagina dopo pagina in una sorta di «maieutica dell’anima», punto di partenza essenziale e imprescindibile per lanciarsi nell’ardua impresa compiuta dalla Sambuco.
La rilettura, sebbene ovviamente parziale, di libri che sono o classici della letteratura o best seller assolutamente popolari è compiuta alla luce della filosofia del pensiero post-lacaniano di Luce Irigaray, filosofa, linguista e psicoanalista belga classe 1930, pensatrice che ha portato a una rilettura delle categorie fondamentali delle discipline di cui si occupa partendo proprio dall’essenziale valore dell’inconscio femminile, del corpo femminile, del legame della donna con la madre. Esattamente ciò di cui tratta Corpi e linguaggi.
Il risultato non può lasciare insoddisfatti: la Sambuco ci dona un punto di vista inedito o almeno finora bistrattato per rileggere dei libri di cui magari non avevamo mai apprezzato ogni dettaglio. Un libro adatto soprattutto ai maschietti: se le donne possono ritrovarsi, gli uomini hanno tutto da imparare.
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