Libri «gender», leggiamone qualcuno

Libri «gender»? Libri pericolosi? Ringraziando gli editori che ce ne hanno fatto avere una copia, vi presentiamo qualche volume che, secondo Massimo Bitonci (sindaco di Padova) e Luigi Brugnaro (sindaco di Venezia), corromperebbe i vostri pargoli. A voi ogni commento ulteriore.

Buongiorno Postino
M. Escoffier – M. Maudet
Babalibri – 11 euro
BuongiornoPostinoQuesta è la storia di un postino un po’ particolare: in sella alla sua bicicletta, fra le nevi o in mezzo alla foresta, porta a ogni coppia di animali il rispettivo figlio, come la cicogna ci aveva portati ai nostri genitori secondo un evergreen dell’infanzia. Dopo aver portato il cucciolo a una coppia di ippopotami e a una di scimmie, il postino si dirige da una famiglia di pinguini ai quali porta un ovetto dal quale poi uscirà… un coccodrillo! Nessun problema, il piccolo è il benvenuto e potrà giocare con i suoi fratellini che sono una lucertola, un pulcino e una tartaruga.
Sarà vietato perché è presente una famiglia «mista»? Sappiamo tutti che nelle fiabe non c’è nulla di impossibile: cosa c’è di così scandaloso?

Papà aspetta un bimbo!
F. Loew – Barroux
Settenove – 16 euro
cop-papa-aspettaNonostante il titolo un po’ fuorviante, questo libro racconta la storia di un papà che aspetta di vedere nascere il suo bambino o la sua bambina dalla pancia della mamma: l’uomo è felicissimo e inizia per esempio a fare sport per essere il «papà più forte di tutti i papà». Sarà un maschio o una femmina, si chiede prima di affermare «Non lo voglio sapere. Mi piacciono troppo le sorprese!». Il protagonista continua a prepararsi cercando su internet o inventandosi delle fiabe da raccontare al nascituro e pensando a quale nome dare al piccolo.
Sarà vietato perché mostra il papà che si guarda la pancia invidiando la mamma che ha il figlio dentro di sé? Oppure perché viene mostrato il seno della mamma, seppur in modo molto stilizzato, caratteristica dei disegni del libro?

Rosso Micione
E. Battut
Bohem Press Italia – 8 euro
IMG_0496La storia di Rosso Micione ricorda quella della Gabbianella e del Gatto di Sepùlveda: il micio trova un uovo e, anziché mangiarlo subito, decide di aspettare che nasca l’uccellino che sarà più appetitoso. Uscito dall’uovo il piccolo, il gatto pensa che, se lo lascerà crescere, mangerà di più. Purtroppo per lui l’uccello impara presto a volare e gli sfugge via. I due col tempo diventano amici ma, con l’arrivo dell’autunno, il volatile deve emigrare. Durante tutto l’inverno il gatto è triste finché, a primavera, l’uccellino torna portandosi dietro tutta la sua nuova famiglia per farla conoscere al micione.
Sarà vietato perché non lo sappiamo! Ci abbiamo riflettuto molto ma non siamo riusciti a darci una spiegazione.

Perché hai due mamme?
Francesca Pardi
Lo Stampatello editore – 11,40 euro
Perch-C3-A9-hai-due-mammeTanto di cappello all’autrice che è riuscita a spiegare con termini adatti alla tenera età del pubblico, la fecondazione assistita: le protagoniste sono due mamme che decidono di avere dei bambini. Non c’è molto da aggiungere perché la storia consiste proprio nei continui parti di queste due donne che alla fine arrivano ad avere ben 4 figli.
Sarà vietato perché protagoniste sono due donne lesbiche? Probabile, non c’è altro da aggiungere.

Storia incredibile di due principesse che sono arcistufe di essere oppresse
Monica e Rossana Colli
Lapis edizioni – 11 euro
00000091Il libro parla di due principesse molto particolari: la prima è una draghetta che, a dispetto del padre re sempre sporco, ama la pulizia e l’eleganza; la seconda è una bimba che, al contrario di tutta la sua famiglia sempre attentissima all’etichetta, odia lavarsi e comportarsi bene. Le due principesse scappano di casa e vanno dall’altro re così re drago è contento di avere una figlia sporca e maleducata come lui e re umano è altrettanto felice di avere una figlia che gli assomigli. Ma non mancheranno loro le vere figlie? Certo che sì, alla fine si ritrovano e i papà accettano la diversità della figlia.
Sarà vietato perché parla di accettazione della diversità? Speriamo proprio di no.