La libertà è più forte della barbarie
Il terrorismo ha colpito ancora. Irrompe nella tranquillità di una serata parigina, tra musica e divertimento, con colpi di armi da fuoco, che hanno subito seminato il panico e dato il via ad una notte d’inferno, capace di spaventare l’Europa intera. Si tratta anche stavolta di terrorismo, un fenomeno reso possibile da esseri umani, ma che neppure l’uomo riesce a concepire. Provocare terrore, questo è il suo scopo e purtroppo lo fa nel peggiore dei modi, ma provoca anche sdegno, incredulità e un senso di vergogna da parte di tutti noi, perché è difficile capacitarsi che degli esseri umani siano in grado di massacrare con tanta freddezza.
Venerdì 13 lo scopo non era soltanto terrorizzare, era uccidere. Uccidere per punire l’Occidente, per appagare una sete di vendetta, abbeverata con la morte di civili, che non avrebbero mai potuto immaginare che una serata di divertimento si sarebbe tramutata in una carneficina. Il Teatro Bataclan, lo Stade de France, la terrazza della pizzeria «Casa Nostra» a Rue Fontaine e il ristorante giapponese «La Belle Equipe» a Rue de Charonne sono stati i luoghi dell’attacco. Si contano 130 morti e oltre 350 feriti, nella maggior parte sono giovani. Ma perché proprio i giovani? I giovani sono i figli della libertà. Nel mondo occidentale ci si batte per garantire ed estendere l’uguaglianza anche alle donne e agli omosessuali, ma stanno tentando di fermarci. La loro è una battaglia armata, contro la nostra che è invece una battaglia per i valori, con la differenza che non uccide. «Quello che è successo venerdì a Parigi è un atto di guerra commesso da un’armata jihadista contro i valori che noi difendiamo e che siamo: un paese libero», queste sono le parole del presidente francese François Hollande. Gli islamici più estremisti fondano la loro religione sulla violenza ed il loro fine è quello di sottomettere i non-islamici, professando odio contro gli ebrei, i cristiani e gli infedeli. Sono in molti oggi a porsi delle domande sul perché continuare a sostenere il multiculturalismo, dato che le culture che si intende difendere sono contro tutti i principi in cui credono gli occidentali, in modo particolare la libertà di scelta e il diritto di professare liberamente la propria fede. Concedere diritti a chi in cambio ci sta dando solo morte fa pensare, o meglio ancora fa arrabbiare. Professare la pace a chi ci dichiara soltanto guerra risulta ormai impossibile. Rispondere alle armi con le armi è sbagliato, è vero, ma allora qual è la soluzione migliore per porre fine a tutto questo? Papa Francesco in una telefonata a Tv2000 ha parlato di terza guerra mondiale a pezzi e l’evento accaduto in Francia la settimana scorsa sembra esserne soltanto una parte. Il Pontefice inoltre invita i fedeli a trarre insegnamento dalla storia: «Fermare l’aggressore ingiusto è lecito. Ma dobbiamo avere memoria: quante volte sotto questa scusa di fermare l’aggressore ingiusto, le potenze si sono impadronite dei popoli e hanno fatto una vera guerra di conquista?».
Valeria Mancini
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