Gelato o granita? La finta intervista a Luigi Di Maio
Una settimana fa ricevevo l’incarico di intervistare Luigi Di Maio, l’idea mi intrigava moltissimo e, anzi, mentre chiamamavo e il telefono squillava, mi batteva il cuore in un modo inspiegabile, ma lui non ha risposto. Facevo fatica a tenere a mente le domande che avevo preparato; dovevo anche ricordarmi di non chiamarlo «onorevole»: i pentastellati sono fatti così. Riprovo quattro-cinque volte ma senza trovarlo, peccato ci tenevo molto. Un giorno mi sveglio e penso: sai cosa? Mi invento un’intervista-scherzo, sperando che lui apprezzi l’ironia.
Antefatto: sono passata davanti a una gelateria che faceva anche granite e ho pensato di ordinarle entrambe, ma se non fosse possibile? Se fossi costretta a scegliere fra gelato e granita?
Gentile Di Maio, ma ordinare la granita esclude il gelato?
Attualmente in Italia è così, ma il M5S ha proposto un disegno di legge per abolire questa limitazione della libertà. Anche il Pd si sta muovendo in tal senso, ma solo in apparenza, infatti propone che la granita si possa ordinare insieme al gelato, ma solo se ordini i gusti preferiti da Renzi. Ti sembra possibile? Ancora una volta la Kasta lavora alla propria autoconservazione.
Grazie della chiarezza. Ci può dire di più sulla vostra proposta?
Sì, noi vogliamo il gelato minimo di cittadinanza, chiunque dovrebbe avere una quantità di gelato garantita al mese.
Molti vostri detrattori affermano che il vostro lavoro parlamentare è inutile o addirittura inesistente. È vero?
No, come al solito i giornali pagati dal Pd lavorano incessantemente per screditarci. Tutto il gruppo parlamentare lavora, compreso il sottoscritto: all’ultima seduta della Camera sono arrivato al centesimo livello di Super Mario Bros; in più abbiamo urlato Onestà, Amore, Fratellanza, Wi-Fi libero e almeno altre tredici parole piene di senso solo nell’ultima settimana. A proposito di parole, sono importanti. Stiamo lavorando per togliere il termine «partito» dalla lingua italiana. Ad esempio non si potrà più dire «sono partito per un viaggio», bensì «mi sono messo in moto per un viaggio» o meglio «mi sono messo in Movimento».
Cosa vi aspettate dalle prossime regionali, è cambiato qualcosa nella vostra strategia di comunicazione? Volete dialogare con altre forze politiche?
Non abbiamo cambiato nulla, semplicemente i nostri avversari sono peggiorati. Quanto al dialogo è davvero impossibile. Figurati che la Presidente Boldrini ha introdotto in aula una vera ghigliottina direttamente dalla rivoluzione francese. Ma noi andiamo avanti, che così avremo il 200% dei consensi.
Mi sembra fantastico, non le rubo altro tempo, Onorevole. O caspita, ho detto «onorevole».
Vabbè, questa volta non ti querelo, perché sembri simpatica. Ma comincio a pensare che anche tu sia pagata dal PD…
Veramente, ho la tessera… no, non riagganci il telefono, signor Di Maio…
Tu… tu… tu…
A parte questo scherzo, se Di Maio vuole essere intervistato sono sempre disponibile. Preparerò delle altre interviste-scherzo per varie parti politiche così nessuno si sentirà tagliato fuori. A proposito, la granita era finita.
Impegnata tra libri e scacchi, in movimento tra Padova e Torino, sempre con una forte dose di sarcasmo.