Scienza: arriva la mappatura del cervello
È firmato UC Berkeley un recente studio che segna un importante passo avanti per la comprensione del funzionamento della mente umana, in particolare riguardo al linguaggio.
I ricercatori hanno registrato l’attività neuronale di sette volontari mentre ascoltavano un programma radiofonico, e dai dati ricavati hanno costruito delle vere e proprie «mappe semantiche» del cervello, che mettono in evidenza come le parole siano raggruppate in diverse aree in base al loro significato: sono stati individuati più campi semantici, come «tattile», «visivo», «astratto», «sociale».
Il fatto più sorprendente è che le «mappe» dei diversi volontari sono molto simili, pur differendo sotto alcuni aspetti: il significato di queste differenze non è ancora chiaro, e per comprenderlo sarà necessario ripetere lo studio su un gruppo più ampio di persone.
Il cervello umano è senza dubbio l’organo più misterioso del nostro corpo e ogni scoperta che riesce a cogliere qualcosa di nuovo sul suo funzionamento esercita sempre un grande fascino. Ma questo studio non si limita a soddisfare la nostra sete di conoscenza, e potrebbe avere anche un’utilità pratica: benché non si possa ancora parlare di telepatia, le mappe semantiche potrebbero venire utilizzate per rivelare i pensieri di chi non ha modo di esprimersi, permettendoci di comunicare con loro. Ammesso che questo sia davvero il loro desiderio: sarebbe davvero morale rivelare i pensieri di chi non può esprimere preventivamente il proprio dissenso? Ma si può immaginare uno scenario ben peggiore: una tecnologia che permettesse di avere libero accesso alla mente altrui potrebbe essere sfruttata non a vantaggio, ma a danno di altri, per carpire informazioni riservate. Come sempre, la scienza offre mezzi e opportunità, ma solo l’etica può stabilire i limiti entro cui è lecito sfruttarli.