Ignazio Marino: due anni di polemiche
La Panda sfortunata
Giugno 2013: dopo essere stato eletto sindaco di Roma, Marino, allora senatore, lasciò la Panda parcheggiata negli spazi riservati a Palazzo Madama senza averne più l’autorizzazione.
A novembre 2014 si apprende che la stessa macchina fu sanzionata per essere entrata in una zona a traffico limitato per ben otto volte, ma le multe fino ad allora non erano state pagate.
Nello stesso periodo le telecamere delle Iene riprendono l’auto del sindaco parcheggiata in un posto riservato ai disabili, nonostante il cartello fosse ben visibile.
Il caso Mafia Capitale
Marino non viene indagato e ribadisce più volte il netto distacco tra la sua giunta e quella dell’ex-sindaco Alemanno; il 14 dicembre 2013 dichiara inoltre di non aver mai conosciuto Salvatore Buzzi, il re delle coop rosse e del sistema mafioso di Roma. Però spunta una foto che ritrae proprio Marino e Buzzi a colloquio, datata 29 giugno.
Agosto 2015: proprio nella sua città si svolge l’orrido spettacolo dei funerali in pompa magna di Vittorio Casamonica, boss mafioso. Ma Marino è in vacanza ai Caraibi. Poi nel suo blog scrive «è stato un funerale a svelare al mondo il contesto criminale nel quale la mia Amministrazione si è trovata, sin dall’inizio, ad operare» e «la mia voce oggi è meno isolata».
Settembre 2015: Marino raggiunge papa Francesco a Philadelphia, ma il Pontefice – alla domanda dei giornalisti di SkyTg24 – spiega chiaramente di non aver invitato lui il sindaco di Roma negli Usa.
Ottobre 2015: grazie al M5S e a Fratelli d’Italia, vengono scoperti alcuni scontrini «dubbi»: Marino avrebbe utilizzato la carta di credito del comune per delle cene personali. Pur negandolo, Marino si impegna a donare 20mila euro alla città.
A questo si aggiungono le polemiche sulle lunghe e frequenti assenze del sindaco.
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