Le memorie di Emilio Fede e l’amore per Silvio

Se tornassi ad Arcore. Il bilancio di una vita da direttore
Emilio Fede
Marsilio editore – 2015 – 12 euro

coverNessuno c’ha mai detto come sia finito il matrimonio tra Cenerentola e il suo bel Principe Azzurro, ma di sicuro sarà finito male perché accade sempre così, con tutte le più belle storie d’amore. Come anche quella tra Emilio Fede e la sua dolce e amata metà, Silvio Berlusconi. Tra i due sembra che sia finito tutto la sera del 28 marzo 2012, mentre a San Siro il Milan giocava col Barcellona. Fede è ancora in ufficio quando gli consegnano un dattiloscritto con scritto sopra «da questo momento la porta del tuo ufficio si chiude e non potrai più entrare». Fede telefona a Berlusconi e gli dice «M’hanno licenziato» e lui gli risponde «Non preoccuparti. Ne parlo con Confalonieri». Non si sa se poi con lui c’abbia parlato davvero, ma di sicuro Fede in quell’ufficio non c’è più entrato. Vittima di un complotto, scrive Fede, diretto da un Burattinaio a cui non riesce dare un volto. Berlusconi, dice, non c’entra nulla. Gli vuole ancora bene. Non se la prende neppure con Confalonieri. Quindi, chi acquista questo libro in cerca di vendette o pettegolezzi rimarrà deluso. Fede, in queste pagine, ci racconta solo di quanto è stato bravo a fare il giornalista, sui giornali e in televisione. Di quanta gente importante ha conosciuto e delle avventure che ha vissuto. Ci racconta che è stato amico di tutti e che tutti gli hanno voluto bene. Alla bella Ruby Rubacuori e al Bunga Bunga dedica due striminzite paginette che sembrano uscite dal libro Cuore e dove, naturalmente, tira ancora in ballo il Burattinaio che non solo ce l’ha con lui, ma pure con Berlusconi. Insomma, Se tornassi ad Arcore è tutto qua. È solo una canzone d’amore, lunga un centinaio di pagine, che Fede canta a se stesso e al suo Berlusconi, che non ha mai smesso d’amare e con il quale tornerebbe anche subito a lavorare. Che dire, fosse uscito la scorsa estate un libro simile lo si sarebbe anche letto volentieri sotto l’ombrellone, ma adesso che siamo in autunno inoltrato abbiamo tante altre cose da fare e ben più importanti. Dimenticavo. A pagina 78 Fede scrive che Silvia Kramar era una giornalista de Il Giorno. Si sbaglia di grosso. La Kramar scriveva allora per Il Giornale.

depasquale