Mimmo ’u curdu, l’italiano più influente al mondo
Nemmeno i due famosi bronzi erano riusciti a salvare Riace dalla povertà e dalla desolazione: si contavano ormai poche centinaia di abitanti, perlopiù anziani, e il destino della cittadina sembrava segnato. Ma nel ’98 tutto è cambiato: sono sbarcati dei richiedenti asilo curdi, e si è pensato di integrarli nella piccola comunità. Con il passare degli anni, e con l’arrivo di nuovi profughi, il paese è rinato: Riace ha visto aumentare gli abitanti, che oggi sono circa duemila, tornare in vita antichi mestieri, riaprire bar, panetterie e persino una scuola elementare.
Questo successo non è stato riconosciuto dal resto dell’Italia, se si escludono Laura Boldrini e l’ex presidente della Calabria Agazio Loiero, ma in compenso ha attirato l’attenzione a livello internazionale.
Qualche anno fa, era rimasto affascinato dalla vicenda niente popodimeno che il grande regista tedesco Wim Wenders, che ha rivisto la sceneggiatura del suo cortometraggio Il Volo per dare spazio alla storia di Riace e del suo eroico sindaco, Domenico Lucano, detto Mimmo ’u curdu per la solidarietà nei confronti dei rifugiati, in particolare curdi.
Ma Mimmo non si è fermato qui: in barba a tutti i politici del nostro paese – che a eccezione dei già citati non hanno aperto bocca per congratularsi –, è stato l’unico italiano a finire nella classifica, stilata dalla rivista Fortune, dei 50 leader più influenti al mondo, assieme alla Merkel, al papa e a Bono degli U2. Una gratificazione certamente meritata, ma che fa riflettere: possibile che oltreoceano ritengano che l’unico italiano in grado di fare qualcosa di concreto, e perciò degno di essere citato, sia un sindaco di un piccolo paese che ha aiutato poche migliaia di rifugiati? Gran bello smacco!