MotoGp: le nuove regole hanno giovato allo spettacolo
Si è conclusa la prima parte del mondiale della MotoGp e l’unico commento che viene in mente a tutti è che questa stagione risulta essere la più sorprendente vista finora.
Dopo 9 gare su un totale di 18 tra il primo in classifica, Marc Marquez, e il quarto, Valentino Rossi, intercorrono solo 10 punti e il perché è chiaro: a ogni gara le condizioni variano, le gomme variano e i piloti hanno dovuto giocoforza accettare questa situazione cercando di portare a casa il miglior risultato possibile quando vi era da limitare i danni, e cercando di vincere quando possibile.
A inizio anno, sin dai test, si credeva che sarebbe stato il giovane Maverik Vignales a dominare il campionato, grazie alla sua incredibile velocità sia in pista sia nell’apprendere e crescere assieme alla sua nuova moto, la Yamaha ufficiale. Assieme a lui, durante l’inverno, si erano prospettati degli scenari che poi sono variati nel corso dei vari Gp: i test rivelavano un Rossi in difficoltà, la Suzuki guidata da Andrea Iannone sembrava una moto abbastanza competitiva, e la Ducati, sebbene veloce, sembrava arrancare assieme a qualche difficoltà. L’inizio di stagione ha dato ragione alle deduzioni emerse dai test, salvo poi cambiare radicalmente in seguito.
Il primo che può felicemente raccogliere i frutti di questo campionato è Carmelo Ezpeleta, capo della Dorna, che con tre vittorie da parte di Vignales, una di Valentino, due di Marquez, una di Pedrosa e due da parte di Dovizioso, può dire di aver portato maggiore spettacolo e fair play in MotoGP.
La ricetta vincente è stata semplice: l’introduzione della centralina unica, un sostegno maggiore per i team satellite, il cambio di marca delle gomme da Bridgestone a Michelin e l’arrivo nella classe regina di nuove case costruttrici come Suzuki, Aprilia e Ktm ha dato vita a un nuovo tipo di gare.
Tra le tante cause però, il continuo rimescolamento delle carte è dovuto soprattutto alle gomme che, secondo i piloti, cambiano rendimento e comportamento da pista a pista: infatti prima sembrava che la moto migliore fosse Yamaha, poi la Ducati è riuscita a surclassare le altre e a portare a casa buonissimi risultati, e infine nelle ultime gare la moto più bilanciata sembra essere invece la Honda.
Ora, anche se Yamaha ha risolto alcuni dei suoi problemi grazie al nuovo telaio voluto da Valentino Rossi, la suspense resta alta e nessuno ha la minima idea di come potrebbe finire questa stagione. Infatti il nove volte campione del mondo ha dichiarato: «Nessuno si era mai trovato in una situazione del genere. Mi sa che quest’anno il mondiale lo vince il primo che trova una soluzione. Altrimenti, arriveremo all’ultima gara con gli stessi punti».
Laureata all’Università di Padova Ingegneria Chimica e dei Materiali e laureata magistrale in Ingegneria Chimica (Susteinable Technologies and Biotechnologies for Energy and Materials) presso l’Almamater Studiorum Università di Bologna.
Scrivo per La Voce che Stecca dal 16 luglio 2015 e su queste pagine mi occupo di cultura, musica e sport, ma soprattutto di scienza, la mia passione.