M4S: Movimento Quarto Stelle
ingraziamo Rosa Capuozzo, sindaco a 5 stelle di Quarto (Napoli), per aver dato uno scossone a queste vacanze natalizie alquanto noiose. La donna, eletta pochi mesi fa per guidare il comune campano, è al centro della prima vera bufera «penale» nell’universo grillino: Giovanni De Robbio, consigliere comunale del Movimento a Quarto espulso dal partito a metà dicembre, è indagato per aver minacciato il sindaco con una foto che dimostrerebbe un abuso edilizio in cui sarebbe coinvolta la Capuozzo stessa. Obiettivo di questo ricatto (mai denunciato dalla vittima), secondo la Direzione Distrettuale antimafia di Napoli coordinata dal pm Woodcock, sarebbe stato quello di favorire tale Alfonso Cesarano, gestore di un’impresa di pompe funebri legato al clan Polverino.
Alle richieste del Pd di sciogliere il comune per mafia, il Movimento risponde con l’hashtag «arrestano voi» dimostrando ancora una volta di non saper guardare con razionalità e freddezza al proprio interno. Lo avevamo già detto tempo fa, ma cogliamo l’occasione per ripeterlo: nessun sistema di selezione è perfetto. Soprattutto se si scelgono dei perfetti sconosciuti che non hanno mai avuto la cosa pubblica a loro disposizione, è impossibile prevedere con certezza quale sarà il loro comportamento. Per questo motivo è assolutamente fisiologica un’indagine su qualche appartenente al partito. L’importante è che il Movimento reagisca con decisione isolando la sospetta mela marcia (come ha fatto con De Robbio) senza iniziare una guerra al rilancio con gli altri partiti: un’umile ammissione del fatto, senza nessuna risposta esulante dal fatto stesso, può zittire gli avversari e permettere al M5S di agire al proprio interno con maggior serenità. Essere «diversi» non significa non avere nessun disonesto al proprio interno, bensì reagire con decisione e senza mezzi termini di fronte al sospetto di disonestà. Se i grillini avevano reagito così un mese fa con De Robbio, in questi giorni stanno mostrando un’indecisione che li paralizza: attendere e non far dimettere la Capuozzo (al di là della sua effettiva responsabilità penale) significa lasciare o che sia il Viminale a sciogliere il comune, oppure che sia l’amministrazione stessa a paralizzarsi perché la maggioranza si è spaccata. Con le dimissioni del sindaco e nuove elezioni in primavera, nonostante le ovvie marce trionfali dei Rondolino e dei De Angelis, il Movimento 5 Stelle mostrerebbe di essere maturo e di aver imparato a gestire nel modo migliore i propri problemi interni. Solo una volta appreso come risolvere questi, si può passare a quelli di tutti i cittadini.
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia