Mutui green, una nicchia in espansione

I siti internet Facile.it e Mutui.it hanno recentemente pubblicato un’analisi interna inerente ai finanziamenti concessi per l’acquisto d’immobili sostenibili. Essi rientrano nel progetto Efficient Energy Mortgages Pilot Scheme, lanciato da 42 banche europee di cui 10 italiane, che si pone l’obiettivo di tracciare un modello comune per la concessione di mutui a condizioni agevolate al fine di operare ristrutturazioni che comportino un sensibile aumento dell’efficienza energetica o di acquistare un immobile ecocompatibile. Gli istituti di credito coprono tra l’80% e il 100% del prezzo e, generalmente, propongono di affiancare un prestito analogo di minore entità per eventuali lavori di ammodernamento.

Il campione esaminato include 75mila richieste di acquisto, presentate nell’arco degli ultimi nove mesi. Di queste, ben 3 su 100 vertono sull’opzione ecologica. Il dato può apparire di poco conto, ma la valutazione cambia se si considera il contesto generale. Come spiega Ivano Cresto, responsabile della sezione prestiti di Facile.it, tali finanziamenti vengono generalmente concessi soltanto per l’acquisto d’immobili ad alta efficienza energetica, ovvero non inferiori alla classe B. Al giorno d’oggi, però, essi sono piuttosto rari in Italia: l’ultima stima ufficiale, risalente al 2019, ne attesta soltanto il 10%, sebbene la massiva fruizione del superbonus 110% sulle ristrutturazioni sia destinata ad ampliare parecchio la platea di abitazioni qualificate.

In cima alla classifica delle richieste su base regionale troviamo Trentino Alto Adige, Veneto e Valle d’Aosta. Ciò non è un caso, in quanto si tratta di alcune tra le aree dove il reddito medio risulta più alto e il benessere più diffuso. Infatti, il fattore principale che inibisce l’interesse verso immobili di questo tipo è il prezzo inevitabilmente maggiore, nonostante il risparmio in termini di bollette rispetto alle abitazioni di classe inferiore permetta di ammortare la spesa nel corso degli anni. Una conferma di questa affermazione giunge dall’analisi stessa: i richiedenti, in media, hanno cercato di ottenere cifre vicine a 175mila euro, un terzo in più rispetto ai finanziamenti standard.

Lo stesso Cresto afferma che si tratta ancora di un mercato di nicchia, ma il 2020, annus horribilis per moltissimi settori lavorativi tra cui quello immobiliare, pare non aver intaccato la propensione verso questa tipologia di acquisti. In conclusione, le prospettive di crescita nel settore italiano sono ottime e si spera che i revisori del progetto, la cui sperimentazione terminerà a giugno 2020, ne tengano conto e non cancellino questa interessante opportunità.