Nasce a Pisa la superfrutta
Da anni la Marvel inonda le sale dei cinema con i film dei propri supereroi e tutte le loro storie ci appaiono quanto surreali che impossibili.
Tuttavia, fortunatamente oggi si può dire che esiste qualcosa di «super» che lo è davvero.
Il 12 dicembre ha visto la luce per la prima volta la «superfrutta», un tipo di ortaggio progettato all’Università di Pisa che contiene molti antiossidanti e elementi nutritivi.
I ricercatori, capitanati da Annamaria Ranieri, hanno potenziato le proprietà della frutta attraverso le radiazioni ultraviolette.
La ricerca, frutto di un ampio connubio di sforzi, è stata portata a termine non solo dall’Università di Pisa, ma anche dall’Università del Sacro Cuore di Piacenza, dall’University of Natural Resources and Life Sciences di Vienna e dal Leibniz Institute of Vegetable and Ornamental Crops.
In particolare gli esperimenti condotti dal dipartimento di Scienze Agrarie di Pisa sono stati svolti su alcune pesche che, dopo essere state esposte ai raggi ultravioletti di tipo B, hanno aumentato notevolmente il loro apporto nutritivo.
Per analizzare i possibili cambiamenti genetici sulla frutta i ricercatori hanno monitorato il comportamento di alcune pesche esposte ai raggi UV di tipo B per 36 ore all’interno di alcune celle climatiche.
Dai risultati è emerso che, nel caso delle pesche, i raggi UV sono in grado di attivare alcuni geni che possono sintetizzare alcuni composti fenolici, ovvero in questo caso sono in grado di generare antiossidanti.
I vantaggi di questa tecnica non sono solo quelli nutritivi, ma anche quelli ambientali. Infatti, il prossimo step che i ricercatori affronteranno sarà quello di rendere la frutta conservabile, senza bisogno di alcun pesticida.
Sicuramente la ricerca prova ancora una volta a migliorare la vita di tutti i giorni, e l’obiettivo futuro sarà quello di portare nel grande mercato la «superfrutta», quindi si spera che tutti questi miglioramenti siano usati a fin di bene.
Laureata all’Università di Padova Ingegneria Chimica e dei Materiali e laureata magistrale in Ingegneria Chimica (Susteinable Technologies and Biotechnologies for Energy and Materials) presso l’Almamater Studiorum Università di Bologna.
Scrivo per La Voce che Stecca dal 16 luglio 2015 e su queste pagine mi occupo di cultura, musica e sport, ma soprattutto di scienza, la mia passione.