I nemici in comune tengono saldo il Governo
Vedere un esponente del PD fischiato è diventato comune quanto trovare la sabbia nel deserto. Vedere invece un governo applaudito dai propri cittadini con una e vera propria standing ovation è qualcosa di inimmaginabile, perlopiù in un’occasione così dolorosa come quella del funerale di stato dopo il tragico episodio di Genova. È questo il vero collante che tiene in piedi la compagine governativa, il favore del popolo, favore che è dovuto soprattutto all’abilità dei leader dei partiti di governo di trovare, a seconda dell’occasione, un nemico su cui scaricare la rabbia o il malcontento della gente. Oggi sono i Benetton, ieri i mercati finanziari, domani chissà, anche se è pur vero che sono gli stessi nemici comuni che con le loro stupide mosse politiche rinsaldano questa strana alleanza. D’altronde lo stesso governo è nato in questo modo: si pensi alle dichiarazioni di certi burocrati europei.
Si ricordino, però, Di Maio e Salvini che gli italiani sono sempre filogovernativi appena si forma un governo, per poi diventarne i più fervidi oppositori nel giro di pochi mesi. Basti pensare alle parabole di Mario Monti o Matteo Renzi. Proprio quest’ultimo ha voluto a tutti costi sabotare dopo il voto del 4 marzo un’eventuale alleanza tra PD e i 5S. Il suo obiettivo era di sperare in un governo 5 stelle e Lega, vederli messi di fronte all’incapacità di mantenere le loro mirabolanti promesse elettorali, guardarli fallire e morire e spogliarne i cadaveri politici. Forse quell’applauso può significare che le cose non stanno andando proprio così. Quell’ovazione surreale può davvero essere il primo concreto segnale di un cambiamento nell’anima del popolo italiano. Nel caso, si spera un cambiamento in positivo.
Nato nel 1993, felicemente piemontese. Dopo gli studi di ragioneria, mi sono addentrato in quelli di Lettere, conseguendo la laurea triennale. A breve, arriverà anche il titolo magistrale.