La forza della notte in un romanzo alla John Cage
C’è una stessa notte per tutti
Lamia Berrada-Berca
DiFelice edizioni – 2015 – 10 euro
La notte è sempre stata fonte di grande ispirazione per scrittori e musicisti: un luogo ideale e criptico dove si infilano la disperazione umana e la dismisura delle cose. Con il buio, paradossalmente, si vede di più: l’oscurità permette di scorgere le cose che la luce troppo spesso cela. Questa è la constatazione da cui muove il romanzo di Lamia Berrada-Berca, docente di Lettere moderne. Un romanzo fatto di parole ma anche di silenzi, quasi come una composizione di John Cage: i suoni e le assenze di suoni, le macchie di inchiostro e la pagina bianca formano una narrazione che già nella forma ricorda il proprio contenuto, quasi come un bellissimo haiku. Solo così si possono spiegare le frequentissime pause, che non vanno saltate a piè pari perché farlo vorrebbe dire violentare la narrazione, come pensata dall’autrice. Un romanzo a modo suo sperimentale che si pone l’obiettivo di capire cosa ci permette ogni giorno di salvare la nostra umanità, nonostante tutto e tutti – dall’economia, alla politica, alle relazioni interpersonali – tentino di negarcelo.
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