L’opinione pubblica si spacca: polemica su ogni questione
Negli ultimi giorni abbiamo assistito al festival dei commenti sulla legalità. A parte il solito Salvini, che ci ha abituati alle sue uscite molte volte discutibili, in particolare sull’immigrazione, molti personaggi che finora avevano taciuto hanno trovato un momento per farci conoscere la loro opinione in merito.
L’ultimo che ha sentito il bisogno impellente di esprimersi è stato Mattarella, che è intervenuto sul fatto gravissimo della bambina Rom di un anno ferita da un colpo partito da una pistola ad aria compressa. L’italiano che ha sparato si è giustificato dicendo di aver sparato per provarla, senza mirare nessuno, e che per puro caso la bambina è stata colpita. Scusa alquanto risibile, speriamo che la piccola si riprenda e che i giudici stabiliscano la verità e la pena conseguente. Il Presidente ha usato l’espressione: «L’Italia non sia il Far West»: tutto giusto, ma dalle ultime parole di Salvini e Di Maio non sembra che la nuova legge sulla legittima difesa preveda la liberalizzazione delle armi. Inoltre, sarebbero da definire Far West anche le notizie sempre più frequenti di accoltellamenti nelle città. Da una carica pubbica ci si aspetterebbe un commento sullo stato della sicurezza in generale, citare casi specifici può diventare controproducente, dando la sensazione di valutare come meno gravi altri episodi altrettanto preoccupanti. Altrimenti bisognerebbe farli presenti tutti, ma non è pensabile.
Salvini stesso cade spesso nelle contraddizioni quando commenta casi di cronaca. L’ultimo proprio questa settimana: ha immediatamente rilanciato la notizia di un richiedente asilo, originario dal Mali, arrestato per aver violentato una bambina di 9 anni, nel centro migranti in cui risiedono entrambi. Sulla pagina facebook del Ministro, però, non si trova traccia della notizia arrivata appena un giorno dopo, del sacerdote sorpreso appartato in macchina con una bambina di 10 anni, che lo stesso si era offerto di seguire per darle una mano, dato che la piccola ha problemi in famiglia.
Non ultima la polemica sul campo Rom chiuso ieri a Roma. Riportare la legalità, anche con la forza, in un luogo critico anche dal punto di vista sanitario, in presenza di bambini può essere un problema. Quindi si riparte ancora con pareri personali e discussioni infinite, che portano solo ad aizzare le folle, senza risolvere concretamente il problema.
Questo modo di affrontare i fatti che accadono rivela un velo di ipocrisia. Le prese di posizione dei vari Saviano, Boldrini, Salvini non si contano più, in quello che ormai è diventato un gioco delle parti che conviene più a loro che ai cittadini, sia italiani che stranieri. Cittadini che, comunque, si lasciano trascinare nel vortice delle polemiche, soprattutto nei social network: la galassia di destra rilancia notizie comode per dire «Vedete? Sono peggio di noi!» e quella di sinistra invece sottolinea il fatto che «Noi italiani siamo delinquenti tanto quanto loro», quasi più a giustificazione di certi episodi che per convinzione propria.
Certamente avere un Ministro dell’Interno come Salvini non aiuta, dato che è il primo ad alimentare le polemiche. Quello che si chiede è un minimo di oggettività perché, come sta scritto in ogni tribunale, «La Legge è Uguale Per Tutti». Un ruolo importante, da mediatore tra le parti, lo si può attribuire al Presidente del Consiglio Conte: in un paese così spaccato è il compito più difficile che lo attende.
Nato a Padova il 15 giugno 1994.
Diplomato in ragioneria, attualmente iscritto alla triennale di Ingegneria dell’Energia nella mia città.
Sono una persona curiosa in molti i campi, dalle nuove tecnologie, in particolare quelle che riguardano l’ambiente, alla politica, passando per lo sport.