Otto personaggi in cerca di Colle (+1). Sarcasmo Quirinale
Siamo in periodo di elezioni del Presidente della Repubblica e quando si inizia a parlare di nomi ne escono sempre delle belle. Per quanto riguarda la tornata attuale, la minaccia Silvio Berlusconi si è allontanata (sembra), ma ancora non sappiamo in che mani finiremo. Comicamente ma non troppo, ecco a voi una lista di otto papabili (più uno special guest). Otto personaggi in cerca d’autore, anzi, di Colle. Li ho presi dalla fortunata pagina Facebook Aggiornamenti Quotidiani dalla Terza Repubblica, che ha provato a simulare cosa succederebbe se il Presidente della Repubblica fosse eletto dal popolo. Manca Massimo Baffetto, ma purtroppo il suo sogno non si realizzerà. Secondo l’attendibilissimo sito di news Lercio, il leader Maximo avrebbe cambiato il suo nome in Scheda Bianca già sette anni fa, per essere sicuro. Conosciamo, dunque, i primi quattro della rassegna.
Silvio Berlusconi
Ormai si è ritirato, ma vorremmo che ci ripensasse. Vogliamo avere due settimane di meme e sei anni e cinquanta settimane di disperazione, alternata a vergogna. Un curriculum come il suo ce l’hanno solo la Banda Bassotti e Dart Vader. Potrebbe essere ancora il candidato sorpresa, non possiamo credere che per mesi fosse il nome di punta del centrodestra. Alla fine lui sarà per sempre il presidente morale d’Italia. Ha segnato la nostra storia almeno dal 1994, in peggio forse ma l’ha cambiata. Come dimenticare poi Benigni che canta É tutto mio o qualcosa di simile, ed è vero. In fondo è ancora tutto suo.
Romano Prodi
A ogni scelta di un nuovo presidente il suo nome viene sempre fuori in quanto un politico di grande statura. Avevo appena compiuto vent’anni quando i 101 lo tradirono, mi arrabbiai moltissimo. Certo, poi, i suoi discorsi di fine anno avrebbero fatto addormentare tutti. Forse in tempo di pandemia sarebbe stato meglio, con tutti addormentati nessuno sarebbe uscito di casa e niente assembramenti. Dopo la caduta del suo trentesimo governo ha pensato bene di andarsene e dedicarsi alla cooperazione internazionale. Come biasimarlo. Dopo è tornato, per dire No al referendum 2020 per il taglio dei parlamentari. Come al solito, l’hanno ascoltato tutti.
Pier Luigi Bersani
Sempre dalle schiere del centrosinistra, l’altro nonno di tutti, lo smacchiatore di giaguari che non ci ha creduto abbastanza. Pierluigi è un uomo di classe e certamente anche la sua elezione ci regalerebbe dei meme notevoli. Sette anni di metafore e mucche nei corridoi del Quirinale, sarebbe amato come Claudio Bisio in Benvenuto Presidente!. Certo, rispetto al passato la mia fiducia in Pierlu è scemata. Mi aveva rassicurato, guardandomi negli occhi, che il PD era casa sua, anche all’inizio della segreteria Renzi. Infine si è scoperto che certo il PD era la sua casa, ma lui evidentemente si sentiva agli arresti domiciliari.
Gianni Morandi
Chi non vorrebbe l’eterno ragazzo a guidarci in questi tempi cupi? Lo amiamo fin da quando era un giovanotto che aspettava che la morosa si facesse spedire dalla mamma a comprare il latte, per farle una scenata di gelosia. A ripensarci, era una canzone parecchio stupida, ma spopolava. Il bello di questi tempi è che finalmente possiamo seguire Gianni nella sua vita di tutti i giorni, quasi minuto per minuto, grazie ai selfie e alle meravigliose foto di Anna. Cantante, influencer, uomo affettuoso con tutti. Cosa mai potremmo desiderare di più?
Se questa striscia ti è piaciuta, leggi anche la parte 2!
Impegnata tra libri e scacchi, in movimento tra Padova e Torino, sempre con una forte dose di sarcasmo.