Pantheon a pagamento: firmato l’accordo
Come già annunciato da chi scrive lo scorso 24 gennaio, il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini aveva dichiarato che erano in atto delle trattative per imporre un biglietto a pagamento all’ingresso del Pantheon. Ebbene, l’11 dicembre è stato firmato un accordo, a tal proposito, dal responsabile della direzione Musei del Mibact Antonio Lampis e dal camerlengo monsignor Angelo Frigerio. L’accordo va a modificare la Convenzione che finora ha regolato l’ingresso dei turisti nel Pantheon e prevede un biglietto d’ingresso al costo di due euro. Stabilisce, inoltre, la sospensione delle visite turistiche durante le attività religiose: i funzionari del Mibact sono dovuti in qualche modo scendere a patti con gli esponenti vaticani.
Non in molti ricordano, infatti, che il Pantheon, prima di essere uno dei siti culturali più celebri e importanti al mondo, è una chiesa. Inizialmente voluto come tempio da Marco Vipsanio Agrippa (genero dell’imperatore Ottaviano Augusto) e costruito dall’architetto Apollodoro di Damasco nel 27 a.C., è stato trasformato nel VII secolo in una basilica cristiana col nome di Santa Maria ad Martyres. L’appellativo è dovuto al fatto che al suo interno vennero collocati i resti dei martiri prelevati nelle catacombe romane, anche se è più comunemente conosciuta come «la Rotonda», per via della forma circolare. Questo splendido edificio ospita, inoltre, tombe di artisti illustri, tra cui Raffaello Sanzio e Annibale Carracci; la sua particolarità è però la cupola: la più grande al mondo, in calcestruzzo non armato con 46 metri di diametro.
La scelta di «prezzare» un simile monumento è legata alle impellenti necessità di finanziamento. I proventi dei biglietti, infatti, verranno impiegati al fine di una miglior tutela e valorizzazione dell’intero complesso, altresì per garantire una maggior sicurezza durante le visite. L’accesso al Pantheon per l’esercizio del culto e delle attività religiose continuerà, comunque, a essere libero.
Non tutti, però, si sono dimostrati favorevoli alla stipula dell’accordo. Ci sono stati dei dissapori, ad esempio, tra il Ministro Franceschini e l’assessore romano alla Cultura Luca Bergamo. Quest’ultimo ha sempre criticato la proposta dell’ingresso a pagamento al Pantheon, affermando: “Il monumento è un luogo della città che dev’essere vissuto dai cittadini. Non deve diventare un luogo del consumo turistico”. Resta, però, da sottolineare il fatto che il Pantheon sia il bene culturale in assoluto più visitato in Italia, con più di 6 milioni di visitatori l’anno: i proventi dei biglietti arriverebbero ben presto a raggiungere la cifra di 15 milioni di euro, cioè la cifra necessaria per gli interventi di restauro. Infine, si tratta di soli 2 euro a ingresso, una cifra davvero modica, ma di alto valore morale, poiché permette a ciascuno dei visitatori di compiere un piccolo «atto di beneficenza».
Laureata in Economia dei Beni Culturali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, frequento la magistrale in Marketing e Mercati Globali all’Università di Milano-Bicocca. Innamorata della cultura, nel mio piccolo cerco di diffonderla il più possibile.