La partita sul governo è apertissima
L’elezione dei presidenti di Camera e Senato non è un accordo di governo. Chi parla di Grillusconi o è in mala fede o ha poco cervello. È palese che sia stato l’esito di una trattativa, un baratto, tra le due forze che hanno vinto le elezioni. Più interessante vedere come questo accordo si sia sviluppato. La scelta iniziale di Romani (un condannato) non è stata fatta nonostante il veto preventivo dei 5 stelle ai condannati, è stata fatta proprio a causa di esso. Berlusconi voleva saggiare l’integrità dei grillini e soprattutto costringere Di Maio a venire a patti confrontandosi direttamente con lui, in modo da legittimarsi delegittimandolo (come fece con Renzi col patto del Nazareno). Saggiamente Di Maio non ha voluto mangiare la foglia.
Il vero colpo di scena però è arrivato da Salvini, il quale al costo di far implodere la coalizione ha scelto di cambiare candidato senza consultarsi con Berlusconi. In questo modo gli ha detto chiaro e tondo che comanda lui. Al contempo però brucia un nome, Bernini, che non sarebbe poi dispiaciuto ai 5 stelle e permette a FI di tirare fuori quello dell’ortodossa Casellati e di ricucire così lo strappo.
Ora, questo episodio assieme a certe dichiarazioni di Salvini nelle quali fa una piccola apertura sul reddito di cittadinanza e si dice pronto a fare anche solo il ministro, sembrano poter aprire uno spiraglio per un governo con il M5S. Senza entrare nel merito di questa ipotesi bisogna affermare con chiarezza una cosa: se il Movimento fa un accordo con la Lega è un conto, una scelta criticabile, azzardata e anche un po’ suicida in termini di voti (visto che la maggioranza del suo elettorato viene da sinistra) ma che avrebbe il grande merito di fare fuori una volta per tutte Berlusconi e il berlusconismo; se invece l’accordo fosse con l’intero centro destra e quindi con Berlusconi, sarebbe un abbraccio mortale che porterebbe alla fine non solo dei 5 stelle, ma di una qualsiasi possibilità di cambiamento in Italia. Dobbiamo augurarci che Di Maio continui con intransigenza a rifiutare ogni contatto: il delinquente naturale non potrà mai essere un interlocutore politico. D’altronde ve lo vedete il popolino dell’onestà-onestà alleato con la disonestà ad personam (uso questo latinismo non a caso)?
La cosa più saggia sarebbe fare una legge elettorale di tipo maggioritario e andare di nuovo al voto ma qualcuno ha però deciso di mettersi le pastoie alle gambe con la regola del terzo mandato. Anche se non sorprenderebbe se poi i grillini decidessero di fare un sondaggio tra gli iscritti al Blog per conferirsi un mandato extra con il super potere della democrazia diretta.
Infine qualcuno potrebbe chiedersi: e il PD? Ed è probabile che chi se lo chieda sia del PD.
Nato nel 1993, felicemente piemontese. Dopo gli studi di ragioneria, mi sono addentrato in quelli di Lettere, conseguendo la laurea triennale. A breve, arriverà anche il titolo magistrale.