Perché dovete leggere «La casa in collina» di Cesare Pavese
«La casa in collina» è un grande romanzo della letteratura italiana, risalente al periodo post Resistenza, in quanto fu scritto da Cesare Pavese tra il settembre del 1947 ed il febbraio 1948. Il collocamento storico è posto nel periodo successivo al fondamentale referendum istituzionale tenutosi il 2 giugno 1946, che ebbe come quesito posto agli italiani la scelta tra Monarchia e Repubblica.
Possiamo inserirlo in quell’insieme di opere utili a cogliere gli aspetti sociali dell’Italia a cavallo tra il ventennio fascista, seconda guerra mondiale, la Resistenza e l’inizio della Repubblica.
Pavese subì personalmente la forza squadrista del ventennio fascista. Fu arrestato e incarcerato perché accusato di antifascismo dopo una perquisizione nella sua casa, conseguenza della sua frequentazione con intellettuali antifascisti. Nella perquisizione nella sua abitazione fu trovata una lettera di Altiero Spinelli, già incarcerato a Roma.
Fu prima arrestato, poi imprigionato e processato. Processo che gli costò tre anni di esilio in Calabria. Il personaggio di Corrado è lo specchio del carattere di Cesare Pavese: introverso, amante della solitudine ed estremamente riflessivo. Corrado, professore a Torino, durante la Seconda Guerra Mondiale passa le nottate in un’osteria di collina con la fedele compagnia del suo cane Belbo, che inizialmente risulta essere l’unico punto di compagno di vita. In collina, trova protezione dal rischio di perquisizioni e bombardamenti tedeschi. Qui ritrova una sua ex fidanzata, Cate, scoprendola mamma di un giovane bambino di nome Corrado, detto Corradino. In lui cominciano a instaurarsi dubbi sulla possibilità di essere il padre di Corradino, seppur Cate, continui a negare quest’eventualità.
Il romanzo gira sul rapporto instauratosi tra Corrado e Corradino. Corrado instaura un rapporto che lo porta a essere per Corradino il suo punto di riferimento e la sua fonte di conoscenze, specie di natura scientifica. Vari accadimenti collegati al periodo storico nel quale si inserisce il romanzo danno uno spaccato delle emozioni di quel periodo, tra perquisizioni, nascondigli, possibili incroci con i tedeschi.
Vi consigliamo vivamente la lettura di quest’opera per immergervi nell’atmosfera vissuta in quel periodo storico, facendo precedere alla sua lettura sue racconti minori di Pavese, risalenti al 1942 e al 1944. Essi sono le basi dei personaggi che ritroverete nel romanzo. Il primo racconto s’intitola «La famiglia», dove conoscerete i personaggi di Corrado, Corradino e Cate; mentre il secondo è «Il fuggiasco», concetto portato all’esasperazione nell’opera principale, conseguenza dei continui spostamenti dovuti alle pericolose incursioni tedesche.
Simone, ventottenne sardo, ha vagato in giovanissima età per il Piemonte, per poi far ritorno nell’isola che lo richiamava. Ama scrivere su tematiche politiche ed economiche. Legge per limitare la sua ignoranza.