Progetto «Digital Library», online le biblioteche italiane
Lo scorso 10 marzo, il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, durante una conferenza all’Accademia dei Lincei (Roma), ha annunciato lo stanziamento di fondi per l’apertura di una piattaforma digitale unica per le biblioteche italiane. Una vera e propria Digital Library (lett. «biblioteca digitale») che darà finalmente lustro all’immenso patrimonio bibliotecario del nostro paese, troppe volte messo in secondo piano rispetto ai beni culturali «tradizionali» (opere pittoriche, architettoniche, archeologiche ecc.).
Grazie a un finanziamento di ben 2 milioni di euro, sarà possibile consultare online gli elaborati di 101 archivi e 46 biblioteche, dalla Marciana alla Laurenziana, dall’Alessandrina alla Braidense. «La Digital Library punta a mettere a sistema questo patrimonio sconfinato. Solo per fare un esempio ci sono più di 10 milioni di fotografie solo da Istituto Luce e Centro sperimentale, senza contare le soprintendenze». L’obiettivo del progetto, oltre alla valorizzazione di quest’importante fetta del nostro patrimonio culturale, è oltremodo la fruibilità di esso per chiunque ne faccia richiesta, per motivi di studio e consultazione o anche solo per curiosità.
Franceschini, inoltre, si è pronunciato con attenzione anche in merito al valore economico e commerciale del contenuto degli archivi italiani, mostrando una certa consapevolezza del fondamentale ruolo odierno che internet svolge nell’ambito. «Dando vita a questa Digital Library vogliamo evitare che tale patrimonio diventi oggetto di trattativa di ogni singolo istituto con i giganti della rete, con le grandi fondazioni, per esempio quelle americane, con cui si possono certamente avere dei rapporti di collaborazione, ma trattando da una posizione paritaria. E questo nuovo strumento, un’unica Digital Library che manterrà l’identità e l’autonomia di ogni singolo istituto, lo consentirà. Digitalizzare questa enorme quantità di documenti, materiali e fotografie sarà un lavoro che richiederà diversi anni, ma alla fine avremo un grande risultato». Anche l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Mibact verrà dotato del servizio Digital Library: esso fungerà da coordinatore del programma di digitalizzazione del patrimonio culturale, in collaborazione con enti pubblici e privati.
Dario Franceschini ha poi illustrato i principali risultati conseguiti nei suoi tre anni di dicastero, con riferimento al documento pubblicato il 27 febbraio sul sito del Mibact. Tra le righe delle 69 pagine si legge di una crescita esponenziale delle attività del Ministero e di una «rinascita» culturale dell’Italia, a partire dalla riapertura di numerosi siti archeologici di Pompei. Anche i numeri della tanto contestata riforma del Mibact parlano da sé, illustrando un aumento delle visite senza precedenti: nei musei statali i biglietti sono aumentati di 7 milioni, arrivando al record assoluto di 45,5 milioni di ingressi nel 2016, con una crescita complessiva degli incassi pari a 47 milioni di euro. Da annoverare tra le positività anche gli effetti dell’ArtBonus, decreto che consente un credito d’imposta del 65% a chiunque disponga liberalità per i beni culturali, che ha portato a un notevole aumento del mecenatismo: circa 158 milioni di euro sono stati donati a favore di oltre mille interventi.
Laureata in Economia dei Beni Culturali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, frequento la magistrale in Marketing e Mercati Globali all’Università di Milano-Bicocca. Innamorata della cultura, nel mio piccolo cerco di diffonderla il più possibile.
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