Se il problema è a monte
Farsi un selfie, rendersi conto di avere una faccia da culo e prendersela con l’iPhone o con la Apple, follia pura direte voi, invece no: sta succedendo proprio in queste ore. Vincenzo De Luca, Sandra Lonardo (lady Mastella) e Luciano Passariello hanno intenzione per procedere per vie legali contro Rosy Bindi, rea di averli inseriti nella black list degli «impresentabili». Ignorando le lezioni dei santoni del garantismo, secondo cui è normale ricevere un avviso di garanzia ed è altrettanto normale essere condannati in primo o in secondo grado, e lungi da noi sostituire i giudici, ai quali affidiamo la più completa fiducia, ci è impossibile non «stare dalla parte» di Rosy Bindi: su De Luca pende un giudizio per concussione aggravata, abuso d’ufficio, truffa aggravata e associazione a delinquere, il neopresidente (per poco, si spera) della Campania ha rinunciato alla prescrizione; cazzi suoi, ci sentiamo di rispondergli: sarebbe un po’ ingenuo cadere dalle nuvole. Lady Mastella ha invece un carico pendente (tentata concussione) e un giudizio in corso (concussione, questa volta consumata); infine il candido Passariello è rinviato a giudizio per impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, aggravato da abuso dei poteri inerenti ad una pubblica funzione. Sono cose che possono capitare a tutti.
La legge Severino era nota a tutti (visto che Pd e l’allora PdL l’avevano votata). Allora il premier Renzi dovrebbe spiegarci perché abbia candidato chi non avrebbe mai potuto governare, ossia Vincenzo De Luca. Ed è da ricordare che tutti i partiti a settembre avevano sottoscritto un codice comportamentale che regolava le candidature. Secondo voi è stato rispettato?
Non dobbiamo però preoccuparci: per rifarci alla metafora iniziale, cambiato smartphone, il malcapitato selfier si accorgerà che la faccia da culo è proprio la sua.
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia