Qualche consiglio per un buon curriculum
Tutti credono di saper scrivere alla perfezione un curriculum vitae, alzano spallucce, prendono il template del formato europeo e sperano nella buona sorte. Forte dei miei corsi di job placement, studi ed esperienze, posso dirvi che sbagliate tutto. Cestinate l’europeo, vi serve solo se espressamente richiesto, date invece sfogo alla vostra fantasia e abilità con word.
Prima ancora di questo cambiate il vostro indirizzo e-mail, nel caso in cui non lo aveste già fatto, mostrando unicamente nome e cognome. Se avete un indirizzo come «piccolabotola@unicorni.it» non è davvero l’ideale per dimostrare la vostra serietà e professionalità. Non dico di eliminarla, ma crearne una specifica solo per il lavoro è davvero un’ottima idea, ve ne accorgerete.
Sembrerà strano, ma chi seleziona in genere non è stupido: se il vostro nome è italiano ed è chiaramente un nome maschile, che senso ha specificare il sesso? Di fronte ad un luogo di nascita dentro i confini dello Stivale, evitate anche l’imbarazzante madrelingua italiana/cittadinanza italiana. Se non lo siete voi, chi deve esserlo? Impegnatevi a non vincere subito la medaglia «Capitan Ovvio», se vi chiamano avete un bellissimo colloquio da affrontare per sparare tutte le banalità possibili e immaginabili.
Vi consiglio poi di scrivere un «riassunto» su di voi, sottolineando – nel senso letterale del termine – parole come «automunito/a», «disposto/a a trasferte e/o trasferimenti», «ottima conoscenza lingua inglese». Sono dati a cui le aziende sono molto interessate, se le avete, mettetele in evidenzia!
Per chi ha appena terminato gli studi e cerca per la prima volta un impiego, è bene inserire prima di tutto la sezione «istruzione», seguendo l’ordine dalla più recente a quella passata. Poi si passerà alla sezione «esperienze lavorative», sempre in ordine dalla più recente a quella passato. Non trascuratene nessuna: anche le più insignificanti, di poco conto e non pagate, possono essere motivo di scelta tra tanti CV.
Per chi invece già lavora o ha lavorato, è meglio illustrare prima le esperienze lavorative e poi il livello di istruzione, facendo attenzione a dare sempre la precedenza alle attività più recenti.
Per quanto riguarda il resto, il mio consiglio è di proseguire con una sezione di «competenze» e una di «interessi», scritte in modo semplice, breve, ma efficace: le competenze sono indispensabili per permettere al vostro potenziale datore di lavoro di capire cosa siete in concreto capaci di fare; mentre gli interessi vi danno quel tocco di «unicità» che può farvi risaltare dal gruppo.
Per la vostra tutela, inserite in fondo al CV la legge sulla tutela dei vostri dati e non firmate mai il vostro CV, a meno che non ve lo chiedano espressamente.
Per quanto ne dicano, vi consiglio di mettere una vostra foto, con tutte le richieste che arrivano ogni dettaglio è importante. Fregatevene se avete una brutta faccia, usate Photoshop senza esagerare e si risolve il problema. Se vi chiamano per un colloquio, poi ci pensate.
Questi sono i pochi consigli che posso darvi. Purtroppo le aziende hanno troppe richieste di lavoro e troppi CV da consultare: ogni dettaglio o cura mancante vale l’eliminazione della vostra candidatura. Fate con cura il vostro CV, non ci devono essere errori grammaticali, salvatelo in Pdf (ci sono programmi online gratuiti) e leggete bene le richieste degli annunci. Salvate il vostro file con Cognome Nome e non «finito.ultimo.ok.02.controllato».
Purtroppo nessuno è più fondamentale e voi, è triste dirlo, dovete essere i venditori di voi stessi. Altro che escort.
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L’ha ribloggato su La mente innamorata.