Quanti pianeti simili alla Terra esistono? Lo sapremo presto
Dai tempi di Galileo l’uomo ha sempre guardato con occhio sia intimorito sia pieno di ammirazione l’universo. Da sempre ci si chiede infatti: c’è vita oltre la Terra?
Proprio Stephen Hawking dichiarò nel 2017 che gli esseri umani dovranno trovare un nuovo pianeta da abitare entro 200 anni, se vogliono riuscire a sopravvivere al futuro che verrà.
Forse questa corsa contro il tempo dettata dal grande fisico ha cominciato a trovare un riscontro interessante, grazie ad una nuova e innovativa scoperta.
Secondo alcuni ricercatori dell’University College di Londra, tra cui è importante ricordare l’italiana Giovanna Tinetti, esisterebbe un nuovo pianeta, chiamato K2-18 b, che potrebbe essere un «pianeta Terra bis». Infatti, questo astro celeste, scoperto in realtà già nel 2015, ha una massa paria ad otto volte superiore a quella della Terra, è provvisto di acqua, utile per la vita, e persino di temperature idonee per lo sviluppo della vita.
Tuttavia tale corpo celeste, nella costellazione del Leone situato a 100 anni luce, non possiede propriamente tutte le caratteristiche necessarie, anzi secondo gli scienziati risulta essere esposto a molte radiazioni a causa della sua stella, un corpo celeste talmente attivo da essere in grado di emettere molte radiazioni.
I dati su cui si basa tale ricerca risalgono in realtà agli anni 2016 e 2018 e sono stati prelevati grazie al contributo del telescopio Hubble, di proprietà della NASA e dell’ESA. Tali risultati sono stati ricavati a partire dall’analisi della luce della stella e attestano la presenza di acqua, idrogeno, elio e forse anche di azoto e metano. Ciononostante, sarà necessario accertare la quantità di acqua presente tramite l’analisi delle nuvole e quindi dell’umidità presente nel pianeta.
Ma il vero quesito è un altro: quanti altri pianeti simili alla terra esistono nell’universo?
Infatti, sebbene vi sia qualche distinzione , come la differenza di massa e un’atmosfera decisamente diversa, tuttavia questa scoperta porta con se una certezza: non siamo soli nello spazio, e vi sono altri pianeti probabilmente abitabili.
Gli scienziati hanno individuato 4000 pianeti extrasolari da prendere in considerazione e studiare, per poter comprendere al meglio l’evoluzione degli astri della nostra galassia e per cercare altre alternative al pianeta Terra.
Da ciò che emerge, K2-18 b dovrebbe essere situato in una zona abitabile per l’uomo, e in questo caso potrebbe contenere acqua sia nell’atmosfera che sulla superficie, ma mancano ancora molte informazioni per completare l’analisi. Proprio per questo sono già in programma altri studi da attuate attraverso una nuova generazione di telescopi in grado di esaminare al meglio l’atmosfera di questi nuovi pianeti.
Laureata all’Università di Padova Ingegneria Chimica e dei Materiali e laureata magistrale in Ingegneria Chimica (Susteinable Technologies and Biotechnologies for Energy and Materials) presso l’Almamater Studiorum Università di Bologna.
Scrivo per La Voce che Stecca dal 16 luglio 2015 e su queste pagine mi occupo di cultura, musica e sport, ma soprattutto di scienza, la mia passione.