Rabbia Dub Style – Poor Man Style
Poor Man Style
Rabbia Dub Style
Sbam
Rabbia Dub Style è il terzo album del gruppo torinese Poor Man Style, uscito negli ultimi giorni e auto-prodotto. Il gruppo appartiene alla scena alternativa italiana già dal 2008 e si dedica ad una musica controcorrente che mira ad essere strumento di critica sociale e di partecipazione. Il loro primo album, dal titolo omonimo, ha visto la partecipazione di due membri degli Africa Unite e ha consentito loro di suonare in tutta Italia. Per la copertina del secondo album, Lontano, del 2011, si sono affidati al pittore cileno Eduardo «Mono» Carrasco, mentre la copertina di Rabbia Dub Style è stata realizzata dal fumettista Matteo Aversano.
Il titolo del disco è la parodia di un sottogenere del reggae, il «Rub a Dub Style»: più dei precedenti, questo lavoro veicola un messaggio di forte protesta.
La prima traccia si presenta come il loro manifesto: con unione di ritmi reggae e testi rap, Musica Nuova denuncia un’Italia di «artisti finti come politici in questo declino, tutti uguali, fatti con lo stampino». I Poor Man Style rivendicano di non essere «figli di papà che fanno gli alternativi», né tanto meno di appartenere a quello stereotipo diffuso secondo cui la musica reggae fatta solo di spinelli e Bob Marley, ma affermano con forza di essere molto più di questo: nelle loro canzoni c’è rabbia per la situazione del panorama musicale italiano, composto da «artisti di successo, tutti rivoluzionari solo quando gli è concesso» e da canzoni che in realtà non esprimono alcuna idea, alcun messaggio, ma scalano le classifiche grazie al motivetto orecchiabile, grazie ad un pubblico “sordo», che ascolta senza fiatare.
Con Cuore Ribelle il gruppo presenta il suo amore per il pensiero libero, fuori dagli schemi, privo di paura e determinato a resistere in un sistema fatto di imposizioni e poteri forti. Una canzone con cui si potranno identificare molti, come accade con Tutto può succedere e con Number One, rispettivamente terza e decima traccia dell’album, che invitano a rischiare e resistere in un mondo in cui «le persone si mangiano a vicenda senza scrupoli».
Tortuga è il primo singolo estratto dal disco, da cui è stato tratto un video che accompagna l’atmosfera piratesca della grafica del disco. Il brano si ispira all’omonimo romanzo di Valerio Evangelisti, di recente uscita.
Poorman Soul e Nelle Tue Mani manifestano il lato più «tenero» del gruppo: sono canzoni d’amore in salsa Dub e reggae, i cui temi però appaiono un po’ scontati (lo sguardo della ragazza che fa innamorare, lei che funge da Musa, ecc.).
La canzone che dà il nome al disco, Rabbia Dub Style appunto, ha molte parti strumentali e alcuni intermezzi in inglese. Se da un lato invita il pubblico a reagire, a ribellarsi, dall’altro afferma «So che non cambierà, è una questione di mentalità». I Poor Man Style si «internazionalizzano» anche con la traccia successiva, affidata alla voce potente di una corista che canta «The best is yet to come», il meglio deve ancora venire. Tutte le canzoni seguenti hanno titoli e parti in inglese o in spagnolo: la già citata Number One, La Garra, Cosas Simple e Ska Against Cops.
L’ultimo brano del disco, Nelle Tue Mani, torna invece all’italiano e chiude un lavoro che, a nostro parere, tutti dovrebbero ascoltare almeno una volta, per rendersi conto di quanto il panorama alternativo italiano sia vivace e dinamico e di quanto l’idea comune sul reggae sia in realtà distorta.
VOTO
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CD COMPRATO DOPO QUESTA RECENSIONE. È FIKIXXXXXIMO