Ramita Navai – City of Lies
City of lies
Ramita Navai
Weidenfeld&Nicolson – 2014 – 22,40 euro (in Italia – 13,99£ in Uk)
Teheran, Iran, una città in cui la sopravvivenza dipende da un’intricata rete di menzogne e sotterfugi. È un luogo in cui i mullah visitano le prostitute e il porno amatoriale si vende nei bazar. Sembra un film, ma è la cruda realtà, raccontata da Ramita Navai, giornalista britannico-iraniana per 3 anni corrispondente da Teheran per il Times e premiata dalla Royal Society con il Premio Jerwood alla Letteratura per questo libro.
I sentimenti, nella cronaca di City of lies, non influenzano mai i toni – giornalistici – del racconto: da ogni pagina traspare l’amore per Teheran della scrittrice ma anche la profonda contraddizione di questa città. Una città, come dice il sottotitolo, che si fonda sull’amore, sul sesso e sulla morte; e in cui la ricerca della verità è una missione quasi impossibile.
Riportiamo di seguito l’incipit della prefazione: «Mettiamo in chiaro le cose: per vivere a Teheran devi mentire. La morale non c’entra: è una questione di sopravvivenza. Questo bisogno di mentire è sorprendentemente democratico: non ci sono confini fra le classi né discriminazioni religiosi nel mondo dell’inganno» (traduzione nostra).
È un vero peccato che non ci sia una traduzione italiana di questo reportage giornalistico che meriterebbe davvero più visibilità. Speriamo che le vendite all’estero facciano gola a qualche editore nostrano: lo straordinario libro di Ramita Navai non può rimanere un privilegio degli anglofoni.
VOTO
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