Recensione: Melissa Swam – Il mio reato
Il mio reato
Melissa Swam
(R)esisto distribuzione – 2014
Andrea Paganucci, Lorenzo D’Antoni, Walter Nicastro, Salvatore Canto e Alessandro Aglianò sono i Melissa Swam, «pop rock band» nata Siracusa nell’estate di due anni fa. «Il mio reato» è il loro disco di esordio e sono molti gli spunti originali e interessanti che si possono cogliere nei 9 brani che compongono l’album: riff onirici e in certi momenti quasi psichedelici (come in Taxi), la batteria di Walter Nicastro sempre perfetta, speriamo senza l’ausilio di un ottimo tecnico del suono. È innegabile che alcuni tratti siano piuttosto banali, soprattutto per quanto riguarda i testi, ma ci sentiamo di dare fiducia a questi nostri coetanei: nel complesso «Il mio reato», già dalla curiosa copertina, è un prodotto molto interessante che può offrire ai Melissa Swam uno spunto per crescere. Ci sentiamo di dire che questi ragazzi diventeranno importanti se sapranno capire i propri errori, su questo non possiamo ovviamente metterci la mano sul fuoco. «Cambio forma cambio identità» afferma Salvatore Canto in uno dei pezzi più rappresentativi del disco (Cambio forma, per l’appunto); ci auguriamo che fosse solo un modo di dire o che almeno non parlasse del proprio futuro nei Melissa Swam: la personalità di questa band è molto forte e sorgono già i primi tratti inconfondibili del loro stile, come l’inarrestabile basso di Lorenzo D’Antoni e la «pop voice» del suddetto Canto. Per questa volta vorremmo dare due voti nella stessa recensione: uno a «Il mio reato» e uno per il pezzo Nuvole, il più riuscito sia per quanto riguarda il testo quasi visionario sia per l’arrangiamento mai ripetitivo e molto originale.
VOTO a Nuvole
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia