Il Renzi disperso: tacere per salvare il ddl Boschi
Qualcuno rintracci il premier: affezionati com’eravamo alle e-news che settimanalmente faceva arrivare via mail agli iscritti alla sua newsletter, dobbiamo ancora riprenderci dal fatto che l’ultima sia datata 15 luglio, e che quindi ne manchino due all’appello. Questo silenzio è alquanto preoccupante: sarà accaduto qualcosa a Matteo Renzi? Gli avranno rubato l’indispensabile MacBook?
No, non può essere: l’ultimo suo post su Facebook risale a venerdì scorso, idem per l’ultimo suo segno di vita su Twitter. Spulciando però la sua bacheca, ci rendiamo subito conto di quale possa essere una motivazione del silenzio renziano: dal già citato 15 luglio, giorno in cui il premier ha diffuso la settimanale e-news (riguardante in primo luogo l’attentato di Nizza e l’incidente ferroviario in Puglia, e poi il referendum), non si è più parlato della riforma costituzionale: tra l’incontro con il boss di Amazon e il presunto completamento della Salerno-Reggio Calabria, il ddl Boschi non ha più trovato spazio. Un silenzio assordante che pare andare d’accordo con le letture che vedono Renzi come il peggior nemico di se stesso in vista del referendum: la personalizzazione da lui prima attuata e poi negata visto il periodo non certo roseo è stata il campanello d’allarme. Per il bene suo e del governo, è meglio che il premier (e, aggiungiamo noi, anche il ministro Maria Elena Boschi) taccia sul referendum. Nella sua ultima e-news ecco il passo indietro: «Ogni giorno che passa diventa più chiaro che il referendum è sulla Costituzione, sulle competenze delle Regioni, sul funzionamento del Parlamento e non su altro», affermazione che stride con quanto detto il 29 dicembre scorso, durante le due ore e mezza di conferenza stampa di fine anno: «Se perdo il referendum costituzionale me ne vado». Ora che Renzi non sembra più essere l’ultima spiaggia – come hanno evidenziato i risultati delle ultime amministrative –, forse è meglio togliere questa carta dal tavolo.
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia