Un ritratto di D’Annunzio, una lussuosa antologia
Io, D’Annunzio
A cura di Giordano Bruno Guerri
Enrico Damiani editore – 2016 – 60 euro
Discutibilissimo e discusso poeta e romanziere, Gabriele D’Annunzio, ancora a quasi ottant’anni dalla sua scomparsa: autore simbolo del decadentismo ma anche esteta per eccellenza, amante della bellezza, soprattutto di quella di ciò che gli apparteneva. Questo elegante volume, con un Cd-Rom allegato, è volto a smontare l’idea comune del D’Annunzio magister vitae, del divo, del personaggio divenuto ormai monumento amato od odiato: raccogliendo alcune sue opere, Giordano Bruno Guerri – ex direttore de L’indipendente e della Arnoldo Mondadori Editore, oggi tra l’altro presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani – cerca di attualizzare la figura di D’Annunzio che, pur essendo nato un secolo e mezzo fa, può ancora essere avvicinato, conosciuto anche nella sua quotidianità, e quindi apprezzato al di là del mito che (anche volontariamente) ha lasciato. Si scorge, rapportandolo anche con la sua contemporaneità, come il Vate sia stato anticipatore delle mode, i desideri, gli obiettivi e le estetiche, protagonista della sua società e profetico annunciatore d’altro, grande sperimentatore, creatore di un gusto diverso, artefice di una bellezza che contempla un aereo ma anche un busto antico. D’Annunzio ha saputo muoversi con estrema facilità fra il lusso aristocratico e la pubblicità popolare, le opere per pochi e i best-seller, la meditazione e l’interventismo.
Contraddizioni apparenti che contribuiscono però a confondere le acque, rendendo l’intellettuale abruzzese estremamente complesso e difficilmente comprensibile completamente.
Questo volume non ha l’ambizione di sciogliere ogni dubbio sulla figura di Gabriele D’Annunzio, ma regala al lettore la possibilità di scorgere il suo lato più intimo.
Attraverso otto tematiche, Guerri ci propone testi in prosa e in versi del Vate, offrendoci davvero un ritratto dell’intellettuale tale da non farcelo sembrare più così distante: un’antologia di opere che già conosciamo intervallate da frammenti sconosciuti ai non addetti ai lavori. Impegno pubblico e intimità, adesione al fascismo e costituzione libertina di Fiume, D’Annunzio pare sfuggire da ogni etichetta, sempre libero e autonomo, soggetto dotato sempre della facoltà di scelta.
La selezione dei testi proposta da Giordano Bruno Guerri è arricchita da otto tavole originali in tecnica mista di Hermione Grigorievich, una per ogni capitolo. Edizione estremamente lussuosa, ha una tiratura di solo 1000 copie numerate. Un volume da avere, da sfogliare con il piacere che danno le opere d’arte, un investimento nella cultura perché si tratta di un libro curato come pochi. Non possiamo che sottoscrivere pienamente le parole dell’Editore: «Non libro celebrativo quindi, ma lavoro di messa in tensione e sintesi necessaria alla considerazione critica che infine dobbiamo a un autore italiano di statura universale, questo Io, D’Annunzio si offre al lettore come una suite della bellezza plastica da sempre evocata e cercata da un autore inimitabile».
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia