Salvini mette il prete antifascista sulla graticola del web
La notizia ha dell’incredibile: don Massimo Biancalani, sacerdote di Pistoia, consegna a Facebook la sua giornata con dei profughi nigeriani, gambiani e senegalesi. Questi avevano lavorato come cuochi e camerieri per una onlus, e il prete li aveva portati in piscina. «Loro sono la mia patria, i razzisti e i fascisti i miei nemici!», ha scritto don Massimo in allegato alle foto.
Le immagini di un gruppo di ragazzi sorridenti in acqua si sono portate dietro una sequela di insulti, grazie anche al fatto che il segretario della Lega Matteo Salvini ha condiviso sulla sua pagina personale questa storia, definendo il prete «anti-leghista e anti-fascista» e quindi (per un’ignota conseguenza logica) «anti-italiano». E infine l’ironica conclusione: «Buon bagnetto».
Il tenore dei commenti è abbastanza prevedibile: Angelo risponde con una foto di Mussolini con la scritta «Povera Italia, come ti hanno ridotta», Chiara invece cambia discorso affermando «E noi a lavorare e pagar tasseeeee anche di domenica!!!! Povera Italia nostra», Daniele poi «Vivo in Italia e non arrivo a 60kg… questi arrivano dall’Africa e il più magro pesa 80kg».
Salvini ha dato don Massimo Biancalani in pasto alle belve da tastiera che da tempo popolano il suo profilo. Come avrebbe voluto vederli questi profughi? Forse sarebbe stato più idoneo al suo pensiero se fossero stati seduti per terra a chiedere l’elemosina?
Delle polemiche tirate su dal segretario della Lega questa pare la più insensata: ha da ridire se gli immigrati non fanno niente, ma trova ragione di brontolare anche se lavorano e, dopo aver fatto fatica, vanno un giorno in piscina.
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