Sarcasmo e la sindrome della capanna
Inizio fase 3, 3.5 perché io sono avanti. La stazione ferroviaria è semideserta, fa venire in mente La Desolazione di Smaug, per chi l’ha visto.
Mi consegnano guanti e mascherine in un comodo sacchetto take away. Sono un po’ riluttante, forse ho la sindrome della capanna, sai, quella dei tizi che sono stati talmente tanto a casa da non voler più uscire. O forse sono solo pigra e un filino ipocondriaca.
Impegnata tra libri e scacchi, in movimento tra Padova e Torino, sempre con una forte dose di sarcasmo.