Sermig: a Padova si incontrano i giovani per la pace
In un mondo dove tutto sembra sgretolarsi in un bagno di sangue e dove le guerre imperversano sembra impossibile pensare di poter contrastare la cattiveria che il mondo coltiva da tempo. Fortunatamente esiste ancora oggi qualcuno che pensa ai concetti di pace e fratellanza non come a montagne invalicabili ma come a degli obiettivi raggiungibili e concreti.
Infatti il 13 maggio prossimo Padova ospiterà il quinto appuntamento mondiale dei giovani della pace organizzato dal Sermig, SERvizio Missionario Giovani, un gruppo fondato dallo scrittore Ernesto Olivero con lo scopo di aiutare il prossimo.
Il progetto, sebbene nato nel 1964 con lo scopo di eliminare la povertà nel mondo cooperando con i missionari, si è tramutato negli anni in un vero e proprio gruppo di giovani che collaborano assieme per combattere la povertà e promuovere la solidarietà in primis a Torino, città dove è presente la loro sede, riuscendo poi negli anni ad allargare il loro operato in altri luoghi, anche fuori dall’Italia.
Il gruppo del Sermig è testimonianza di come i giovani hanno voglia di cambiare il mondo e di portare la pace in tutto il globo, e una forte dimostrazione di questo proposito è la sede dell’associazione che dal 2 agosto 1983 è l’ex arsenale militare di Torino, poi ribattezzato Arsenale della Pace, che è stato negli anni ristrutturato da migliaia di volontari e che oggi è diventato oltre a un forte simbolo di pace anche una casa di accoglienza per poveri e un punto di incontro dove tutte le culture e le religioni possono dialogare e confrontarsi.
L’incontro che si terrà a Padova dichiara in maniera molto chiara l’obiettivo del ritrovo già a partire dalla locandina che recita «L’odio non ci fermerà! Ripartiamo dall’amore» e ciò che vuole comunicare è soprattutto, come ha detto anche Ernesto Olivero, che «giovani indomabili, puliti con un grande ideale nel cuore possono essere l’inizio di una primavera di riconciliazione e di pace».
L’appuntamento partirà venerdì 12 maggio con una veglia di preghiera nella basilica di sant’Antonio, mentre sabato sin dalle nove di mattina i giovani si ritroveranno nelle scuole e in alcuni punti di ritrovo per dare vita ad un percorso educativo che poi continuerà alle 11 con l’iniziativa «Dialogo in città» in cui i ragazzi si confronteranno con ospiti come la ballerina e pittrice Simona Atzori, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, l’economista Stefano Zamagni e il monaco Cesare Falletti.
Nel pomeriggio invece i partecipanti si incontreranno tutti assieme in Prato della Valle per ascoltare alcune testimonianze di giovani che provengono da diversi paesi e per presentare la «Carta dei Giovani», ovvero un documento intriso di impegni e propositi che le nuove generazioni vogliono consegnare al mondo degli adulti, per poi culminare verso la fine con un concerto del «Laboratorio del suono ensemble».
Questa iniziativa può essere un piccolo punto di partenza per dire al mondo che anche se l’unico messaggio che continua ad arrivarci è quello che nulla può cambiare e che niente può modificare il corso della storia, i giovani di oggi non vogliono crederci e che, anzi, la nuova generazione continuerà a lottare per un mondo migliore.
Laureata all’Università di Padova Ingegneria Chimica e dei Materiali e laureata magistrale in Ingegneria Chimica (Susteinable Technologies and Biotechnologies for Energy and Materials) presso l’Almamater Studiorum Università di Bologna.
Scrivo per La Voce che Stecca dal 16 luglio 2015 e su queste pagine mi occupo di cultura, musica e sport, ma soprattutto di scienza, la mia passione.